Riviera, l’obiettivo resta la serie B
MIRA. È un Riviera del Brenta ambizioso quello che guarda al futuro. Archiviata la delusione per la mancata promozione in serie B di rugby, traguardo sfumato dopo la sconfitta nello spareggio di Conegliano contro il Feltre, la società guidata dal presidente Flavio Lupato sta già lavorando perché la stagione 2016/17 sia quella della promozione. La sconfitta di Conegliano, però, è il punto di partenza per fare un bilancio sull’annata sportiva appena conclusa. «Avere perso lo spareggio contro il Feltre ha lasciato molta amarezza» afferma Lupato, «ma il mancato approdo in serie B non deve fare dimenticare che nello scorso campionato il Riviera è stato sempre protagonista e mai comprimario. Per capire il nostro finale di stagione e il fatto che la promozione sia sfumata in extremis bisogna evidenziare che proprio nel momento clou della stagione abbiamo dovuto fare i conti con l’infortunio di cinque i titolari. A questo si aggiunga che i giocatori del Feltre avevano un’età media prossima ai venti anni mentre la nostra si avvicinava ai trenta, un fattore questo che alla fine ha pesato dal punto di vista della tenuta fisica».
Nel futuro del Riviera c’è anche un cambio di guida tecnica, visto che si è concretizzato l’avvicendamento sulla panchina verdeblù tra Paolo Baratella e Mario Pavin. A proposito di quest’ultima scelta, Lupato spiega che la scelta di Pavin non è legata solo alla Prima squadra. «Mario è un tecnico di grandissima esperienza, non siamo noi a scoprirlo» sottolinea, «il suo ruolo a Mira, però, andrà oltre la guida della formazione di serie C/1. Pavin è infatti anche un grande formatore, l’obiettivo con lui è quello di costruire una scuola di allenatori del Riviera».
Quest’ultimo dettaglio non è secondario, visto che in riva al Brenta si sta assistendo a una crescita del vivaio verdeblù. «Se in passato l’obiettivo era finire la stagione con le nostre squadre giovanili, senza incassare penalizzazioni» afferma Lupato, «quest’anno le cose sono andate ben diversamente, con segnali incoraggianti che arrivano soprattutto dalle Under 16 e 18, cioè le formazioni che a lungo termine potrebbero garantire un ricambio alla prima squadra. Abbiamo avuto, poi, un incremento del 20% di tesserati con il minirugby, con la nascita anche di una Under 6».
Maurizio Toso
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