«Riabbraccio una grande piazza Venezia mi ricorda la gioventù»

Bazzani, una moglie famosa come Alessia Merz, torna come tecnico in seconda «Se avremo continuità di risultati la salvezza sarà garantita». Geijo se ne va
Fotoagenzia Candussi / Ferrazza / Novotel Mestre , Mestre / Presentazione stampa Serse Cosmi allenatore Venezia Calcio, nella foto Bozzani
Fotoagenzia Candussi / Ferrazza / Novotel Mestre , Mestre / Presentazione stampa Serse Cosmi allenatore Venezia Calcio, nella foto Bozzani



Da uomo-promozione a uomo-salvezza. Fabio Bazzani, dalla passata stagione al fianco di Serse Cosmi, ha riabbracciato il Venezia. Non più come attaccante, bensì come vice allenatore. Quarantadue anni, bolognese, Bazzani ha chiuso la carriera da calciatore nel 2015 a Mezzolara, anno in cui è iniziata anche la carriera di allenatore e un anno fa è stato chiamato da Serse Cosmi nell’esperienza ad Ascoli.

Si è ritrovato in ambienti a lui conosciuti («C’è ancora la vecchia sede del Venezia», ha osservato ridendo appena entrato al Novotel), ha ritrovato il Taliercio («Molto bello, tanti campi, ai miei tempi non era così»). Bazzani ha una moglie famosa, Alessia Merz, showgirl e attrice, sposata nel 2005, la coppia ha due figli. Era ritornato al Penzo nella passata stagione con Cosmi e l’Ascoli.

«Perdemmo solo per un calcio di rigore realizzato da Geijo», ha ricordato Fabio Bazzani, «negli ultimi minuti guidai io la squadra perché Serse era stato espulso. Nonostante la sconfitta, quella fu la partita dove capimmo che ci saremmo salvati».

Un ritorno al passato per Fabio Bazzani. «Arrivai nell’estate del 1997 dal Sandonà, ero giovane, ma il problema non era quello, bensì il ginocchio fuori uso». Bazzani aveva Cossato e Schwoch davanti, ma fu quel ginocchio sinistro a tradirlo, l’operazione a Vicenza dal professor Viola. «Rientrai in tempo per gli ultimi due mesi di campionato, feci due presenze e vissi la festa della promozione in Serie A».

Ha ritrovato Nicola Marangon, allora suo compagno di squadra e adesso allenatore della Primavera arancioneroverde. Con il Venezia in Serie A, Marotta spedì Bazzani in prestito, prima a Varese e poi ad Arezzo, dove conobbe Cosmi. Nel 2000 il rientro in laguna nella rosa-monstre affidata a Prandelli. «Avevo due “signori” davanti che si chiamavano Maniero e Di Napoli». Seconda promozione in Serie A, questa volta da protagonista (36 presenze e 5 reti), compreso il gol al Chievo che spianò la strada all’undici di Prandelli. Adesso nuovamente al Venezia, in una nuova veste.

«Ritornare in una piazza dove ho trascorso stagioni indimenticabili, fa piacere. Ci aspetta un compito impegnativo. Chi trova continuità in questo campionato a 19 squadre, può stare tranquillo. Al Venezia è mancata finora questa continuità. Stiamo parlando comunque di una rosa composta da tanti elementi che pochi mesi fa si giocavano un posto nella finale promozione. Non è questione di moduli, di sistemi di gioco, ma conta la testa».

In questi mesi Bazzani si è fatto un’idea chiara sulla Serie B. «Ho visto tantissime partite, ogni settimana ero su un campo. Ci sono 2-3 squadre di caratura superiore, e una di queste è il Palermo, poi c’è equilibrio».

Geijo lascia. Il Venezia ha ufficializzato la rescissione consensuale per Alexandre Geijo. Si chiude dopo due anni e mezzo il rapporto con la punta spagnola di Ginevra, 77 presenze e 18 reti in campionato. —



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