Restituiti i soldi a Mio lo ha deciso il Riesame
VENEZIA. Il Tribunale del riesame, sulla base della ordinanza della Corte di cassazione, ha restituito a Francesco Mio, imprenditore ed ex presidente della società “Calcio Portogruaro Summaga srl” i 189 mila euro sequestrati nei due conti correnti sette mesi fa. I giudici romani avevano scritto che il sequestro dei beni doveva essere eseguito sulla base del conteggio del danno provocato dal presunto reato compiuto dagli indagati. Mio è finito sotto inchiesta perché, stando alle accuse, avrebbe falsificato il bilancio della società calcistica in modo da iscriversi al campionato di serie B.
Ora, il Tribunale presieduto dal giudice Angelo Risi, ha chiesto alla Procura di nominare un consulente che possa indicare quale è il guadagno che la società ha incassato giocando in un campionato di serie superiore a quella che in realtà le sarebbe spettata se il bilancio non fosse stato «truccato». Quantificata la cifra, il sequestro dovrebbe scattare nuovamente per quella cifra e non per una superiore.
La società proprietaria del Calcio Portogruaro-Summaga era finita nel mirino della Guardia di finanza, che aveva sequestrato conti correnti e immobili intestati alla società e al suo presidente di allora, l'imprenditore portogruarese Francesco Mio, che è indagato per evasione fiscale e falso in bilancio. A coordinare l'indagine è stato il pubblico ministero di Venezia Federico Bressan, che aveva chiesto e ottenuto il sequestro preventivo per un valore di 300 mila euro dal giudice Antonio Liguori. E’ per aggirare le norme imposte dalla Covisoc (la Commissione di vigilanza sulle società calcistiche professioniste) stando alle accuse, che il presidente Mio avrebbe violato anche le leggi sul fisco e i bilanci.
Per iscriversi al campionato serie C/1 del 2009-2010, che poi il Portosummaga (così allora si chiamava la squadra passata grazie a quella stagione in serie B) avrebbe dovuto dare anche garanzie da un punto di vista economico e finanziario. Per assicurare il regolare svolgimento dei campionati, infatti, alla Covisoc spettano specifiche funzioni di controllo sul rispetto degli elementari principi di corretta gestione delle società calcistiche e sul loro equilibrio economico-finanziario. Così, Mio avrebbe presentato agli organi federali rendiconti fasulli altrimenti la squadra di Portogruaro non avrebbe potuto iscriversi al campionato. In particolare, il presidente avrebbe inserito in bilancio ricavi per un milione e 100 mila euro provenienti da sponsorizzazioni di tre diverse aziende. Sono la “Immobiliare Gestim srl”, la “Fintec srl” e la “C.M.R. Cooperativa Muratori Riuniti scarl”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia