Regolarmente in gara l’associazione “Amici di Diego”

JESOLO. Per chiederne la partecipazione è sceso in campo, in prima persona, anche il governatore del Veneto, Luca Zaia. E alla fine l’accordo c’è stato: gli atleti disabili dell’ associazione «Amici...

JESOLO. Per chiederne la partecipazione è sceso in campo, in prima persona, anche il governatore del Veneto, Luca Zaia. E alla fine l’accordo c’è stato: gli atleti disabili dell’ associazione «Amici di Diego» di Conegliano stasera saranno ai nastri di partenza della Moonlight Half Marathon. Lo ha assicurato il presidente del VeniceMarathon Club, Piero Rosa Salva, che ieri, a margine della conferenza stampa di presentazione, ha mostrato anche il carteggio intercorso con l’associazione. Si chiude con un lieto fine, dunque, una vicenda che ieri ha sollevato una selva di reazioni politiche. «Pur condividendo la necessità degli organizzatori di garantire la massima sicurezza a questi ragazzi e a tutti i partecipanti» ha detto Zaia, «la decisione di escludere l’associazione “Amici di Diego” sarebbe un atto di mancata sensibilità che non condivido in alcun modo. La solidarietà è un valore radicato con forza nelle nostre comunità come testimoniano tutte quelle persone, una su dieci, che fanno volontariato e di cui questa associazione è un esempio unico a cui va tutta la mia stima e la mia gratitudine». Zaia aveva concluso la sua nota affidata alle agenzie di stampa, auspicando un ripensamento. La soluzione è arrivata con un’intesa tra l’associazione e gli organizzatori, i quali inizialmente, come riferito dagli "Amici di Diego", si erano detti impossibilitati a garantire la sicurezza degli atleti disabili. «Siamo stati tra i primi in Italia ad aprire le porte della maratona ai disabili», ha commentato il presidente Piero Rosa Salva, «e la nostra sensibilità verso lo sport disabile è riconosciuta in tutto il mondo grazie a quello che facciamo ogni anno con la VeniceMarathon. Con l’associazione ‘Amici di Diego’ ci siamo sentiti e accordati sulla loro partecipazione, ovviamente nel rispetto di alcune regole che il loro presidente ha prontamente sottoscritto tramite lettere ed e-mail». (g.monf.)

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