Randonnèe, impresa sotto la pioggia

Cicloturismo. Pochi all’arrivo del “Città di Portogruaro”, una prova d’altri tempi

PORTOGRUARO. Ostacolata dal maltempo la 12ª Randonnèe Città di Portogruaro, a cura della CT Portogruarese, divenuta una classica di questo genere di manifestazioni cicloturistiche. Cinquantacinque i coraggiosi che hanno scelto di partire domenica 1° maggio (molti di più i rinunciatari), sotto una pioggia, mai fattasi diluvio, ma che ha continuato a cadere fino al primo pomeriggio. Ventuno coloro che hanno portato a compimento il percorso di 195 km, brevetto Ari Audax Italia, che ha visto nella scalata al Monte Bernadia (Prealpi Giulie) il momento di maggiore impegno. Da dire che in cima, a 844 metri di quota, i randonneurs sono transitati con quattro gradi e completamente fradici, affrontando poi la lunga discesa a Nimis sul bagnato. Tredici gli iscritti sul percorso lungo, che hanno scelto di ripiegare sul corto (130 km e 440 metri di dislivello), che aveva in centro a San Daniele del Friuli il suo punto più elevato (230 metri di quota). A questi va aggiunto il gruppetto di una dozzina di persone che fin dall'inizio aveva dichiarato di correre sul percorso corto. Nove i ritirati, che hanno gettato la spugna per la pioggia e il freddo. Per la cronaca i primi tre all'arrivo al velodromo Mecchia sono stati Dario Mauro (Natura Bike Latisana), Eros Ramuscello (Vil di Var) e Alberto Boz (Dolomiti PSG AS Diletta) in 6 ore 40'. Sul corto ha chiuso per primo Marco Cusan (Sagitta Bike) in 3h e 45'. Da sottolineare comunque che le randonnèe non hanno vincitori né vinti, ma solo brevettati al traguardo. Citazione d'obbligo per le dame della pioggia, Annalisa Marchesini (Ciclismo Valchiampo) e Monica Fiorot (L'orafo di Oderzo) sul lungo, e Maria Cristina Drigo (CT Portogruarese) sul corto. Al termine della fatica, il più che mai meritato e salvifico pasta party al caldo nella sede della CT Portogruarese.

Gianluca Rossitto

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