«Questa Coppa Italia arriva troppo presto»
RAVASCLETTO. Tanto lavoro prima di tutto, la consapevolezza di poter raggiungere obiettivi importanti e la necessità di completare una rosa che permetta di affrontare con serenità la prossima stagione. Alessandro Dal Canto ha concluso ieri la prima settimana di ritiro a Ravascletto con il suo Venezia. Due amichevoli già giocate, i primi gol messi in cascina, e il prossimo test in programma mercoledì con la Sacilese prima di rientrare a Mestre e poi spostarsi a Grosseto per l’esordio in Coppa Italia. Tempi stretti, se da domenica si gioca già per qualcosa da vincere. «Stiamo lavorando tanto e bene» è la prima sensazione del tecnico che tira le somme di questa prima fase «diciamo che finora è tutto ok, e va bene anche sul fronte “muscolare” con solo qualche minimo acciacco che sta interessando Margiotta, Gallo e Vigorito. Siamo nella fase più delicata, più pesante, ma i ragazzi vedo che si applicano molto e accettano le proposte che vengono fatte sotto il profilo del gioco e degli schemi. Tenendo conto che il Venezia è ancora un cantiere aperto, posso ritenermi soddisfatto per ora. Purchè si proceda per il meglio».I
Il mercato non è ancora chiuso, e sono chiari i tasselli che mancano alla rosa secondo il tecnico di Castelfranco. “Un portiere, due centrali difensivi, un centrocampista» snocciola Dal Canto, «poi vedremo davanti se servirà qualcosa ancora, ma al momento i numeri per la rosa dicono questo». Ieri allenamento di mattina e pomeriggio libero, sabato è arrivata la vittoria per 8-2 contro la rappresentativa del Friuli Venezia Giulia. Un risultato che lascia il tempo che trova contro i dilettanti locali perchè, spiega il tecnico «ora la cosa più importante è mettere minuti nelle gambe dei giocatori in vista della Coppa Italia, così come assimilare i concetti del mio gioco. Poi è normale che ci possa volere un po’ di tempo, perché sono molti gli elementi nuovi in questa squadra. Prima si completerà l’organico e meglio sarà».
E sulla Coppa Italia, Dal Canto ha qualcosa da dire. “Il Grosseto lo rispettiamo, ma in questa fase della stagione una avversaria vale l’altra. Quello che trovo inconcepibile è che si costringano le squadre a giocare in questo momento, visto che rientreremo dal ritiro in quota e ci troveremo subito costretti ad andare a Grosseto. Con soli 16 giorni di lavoro alle spalle, e non lo dico solo per noi, vale per tutti. È un disagio». Poco spazio alle emozioni in ritiro, invece, per il neo tecnico. «Non guardo agli anni passati, perché di quel Venezia c’è ben poco. Questa è una realtà completamente diversa, essere qui ora è una grandissima gioia, ma penso prima di tutto a lavorare. I ricordi sono un’altra cosa». (s.b.)
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