Peron, 40 anni da leader. «Ora voglio la serie B»

I tifosi del Città di Mestre lo hanno ribattezzato lo Zanetti del futsal, squadra e società in festa per il compleanno di Ciro: «E non mi fermo certo qui»

MESTRE. Serenità e simpatia coraggiosa. Si sprecano sul profilo Facebook, creato in occasione dei suoi 40 anni compiuti il 26 novembre scorso, i complimenti che i tifosi di Ciro Peron rivolgono al numero 8 del Città di Mestre, campionato di calcio a 5, serie C1, chiamato anche “lo Javier Zanetti del futsal!!!! Number one”.

Magari Ciro avrebbe preferito essere nominato l’Alex Del Piero del calcio a 5, lui che è uno juventino da sempre e per sempre, ma quello che importa e che gratifica questo inarrestabile calciatore è che continua e ha modo di manifestarsi sempre la stima che i suoi fan hanno per lui. Come in occasione dell’ultima partita di campionato del Città di Mestre, prima del turno di sosta, quando, contro il DiBiesse Miane, ha messo a segno due reti, arrivando a quota sette in stagione.

«All’inizio della mia carriera con il Dese dal 1999 al 2007 ho segnato 197 gol. Con la punta massima di 42 successi personali in serie B. Adesso la vena realizzativa è diminuita e preferisco servire assist». Una carriera, quella di Peron, iniziata tardi a 25 anni proprio con il Dese perché «quando ero ancora un esordiente, del Real San Marco prima e del Maerne poi, mi fu riscontrato un problema nel battito cardiaco. Era il periodo della scomparsa di Massimo Bacci e così non mi fu più permesso di giocare. Ma nel 1999 la mia vita è cambiata con l’esordio con il Dese, il mio matrimonio e, l’anno dopo, la nascita del mio primo figlio Filippo che è coincisa con la scomparsa del difetto al cuore».

Un’emozione così forte che ha sconfitto anche i problemi fisici. «Non rimpiango nulla della mia carriera. Neanche le occasioni di fare il grande salto, prima con il Venezia calcio a 5, poi con le offerte che provenivano da altre società. Ho sempre privilegiato il mio rapporto con i compagni di squadra, il gruppo fantastico del Dese, che ha portato la squadra in serie B, e la mia famiglia. Grazie a loro e alla serenità che mi trasmettono i miei tre figli (Filippo, Ilaria nata nel 2003 ed Emma nel 2009) riesco ancora a giocare con grande voglia, a volte superiore ai giovani che calcano i campi da calcetto. La stessa che anima anche un altro veterano del Città di Meste, Stefano Gnan, 37 anni».

Ma sino a quanto vuole continuare Peron? «È stato un vero peccato conoscere il presidente Marco Chiozzotto solo due anni fa. Un vero e proprio papà per tutti noi. Lui mi vuole con se in serie B. Sarà dura ma la voglia non mi manca di certo per continuare a fare bene con questa società».

L’obiettivo, quindi, è conquistare il salto di categoria: Peron non conosce confini.

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