Pedale Veneziano, un ricco programma 2017

Il presidente Fiorin: «Tutto okay, ma ci manca solo la sede per il ciclo di conferenze sui grandi viaggi»

VENEZIA. Da pochi giorni il Pedale Veneziano ha iniziato il 104° anno di attività. Il sodalizio del centro storico si dimostra sempre propositivo nei programmi e nelle attività rivolte ai propri soci, divenuti 62 con le ultime iscrizioni, tra cui quella di Francesco, appena 14enne, che ha abbassato la media di età del gruppo. L'anno si è aperto con il tradizionale ritrovo del Parco San Giuliano, e con la successiva pedalata lungo gli argini della Riviera del Brenta e brindisi di fronte alla Villa Pisani di Stra. Ma le attività previste dal direttivo saranno numerose e si svilupperanno su tutto l'arco dell'anno, anche nei mesi più freddi e apparentemente meno indicati per pedalare in compagnia all'aperto. «Nel corso del 2016 abbiamo fatto molte uscite» conferma il presidente Alberto Fiorin, «prima tra tutte il viaggio di giugno lungo le coste del Sud Italia da Brindisi ad Amalfi, con arrivo in concomitanza del Palio delle Repubbliche marinare. Ne vanno aggiunte oltre una trentina che hanno visto le maglie neroverdi del Pedale Veneziano impegnate in giro per le strade di tutto il Paese. Ma una società sportiva deve sempre guardare al futuro più che al passato, e allora il programma già stilato per il 2017 è altrettanto ricco di impegni e di suggestioni». Innanzitutto c'è il prosieguo di quel Giro d'Italia delle coste, che vedrà impegnati una trentina di soci tra maggio e giugno nel periplo della Sicilia con partenza e arrivo da Catania, e con visite a Siracusa, Noto, Scicli, Agrigento, Selinunte, Erice, Palermo, Milazzo, le isole Eolie, Taormina e l'ascesa alla Cima Coppi del Rifugio Sapienza sull'Etna a quota 1.910 metri. «Sarà una spettacolare cavalcata di nove giorni e 1.135 chilometri» assicura Fiorin «ma molte altre saranno le mete del 2017, dalle vette dolomitiche alle foci del Po, dalle acque del Piave e del Brenta alle prese del Montello, dalla splendida Asolo all'aspra Carnia, dai monti Berici alla verde vallata dell'Isonzo sloveno. Senza dimenticare anche qualche altra uscita, allargata ai familiari dei nostri soci, lungo le ciclabili venete, con grande curiosità per quanto riguarda il tratto di prossima apertura da Portegrandi a Caposile, che consentirà il completo collegamento dalle restere del Sile in centro a Treviso fino a Jesolo e Punta Sabbioni, e ancor più interesse per quello molto più breve ma vitale per noi ciclisti lagunari, dalla zona dei Pili al Vega che metterebbe in sicurezza il dannatissimo tratto Venezia-Mestre, annunciato per l'estate».

Per il Pedale Veneziano rimane una sola amarezza: «Il non aver ancora trovato una sede dove ospitare la terza edizione del ciclo di conferenze sui grandi viaggi in bicicletta» rimarca ancora Alberto Fiorin, «una iniziativa aperta alla cittadinanza e che aveva ottenuto un ottimo riscontro di pubblico nei precedenti due anni, e programmato negli ultimi due venerdì di febbraio e nei primi due di marzo. La speranza è che possano uscire delle soluzioni a breve per non perdre questa occasione».

Simone Bianchi

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