Partite aggiustate nel badminton Otto giocatrici rimandate a casa
Il “biscotto” non ha solo le rotondità del pallone da calcio ma anche la leggerezza del volano, che sembra quasi un pavesino, che vola sospeso nell’aria come la Pellegrini dei bei tempi. Il “biscotto” tra Svezia e Danimarca ci estromise dagli Europei in Portogallo del 2004 e la tentazione dell’accordo sottobanco tra Spagna e Croazia ha dominato il pubblico dibattito durante la recente rassegna europea di Polonia e Ucraina. Però nell’occasione la Spagna è stata fedele a uno spirito quasi olimpico e non ha accettato il velato invito croato ad aggiustare la partita in corso d’opera per fare fuori gli azzurri. Ma il calcio evidentemente ha fatto scuola e così irrompe a gamba tesa anche nel badminton, sport di nobile tradizione, nato in Inghilterra ma esportato da sua maestà britannica in tutte le colonie tanto da diventare sport nazionale in Indonesia, Singapore e un po’ in tutta l’Asia con un numero di praticanti secondo solo a calcio e atletica.
E così è accaduto che ben otto giocatrici di badminton, due cinesi, due indonesiane e quattro sudcoreane sono state squalificate dal Cio perché hanno falsato i loro incontri per assicurarsi un abbinamento favorevole al turno successivo. In sostanza le atlete incriminate hanno commesso deliberatamente errori grossolani nel tentativo di perdere incontri ininfluenti, visto che erano già qualificate ma che potevano garantire loro turni successivi più agevoli ed evitare incroci particolari.
Dito puntato soprattutto sull’incontro di doppio tra le cinesi Yu Yang e Wang Xiaoli e le sudcoreane Jung Kyung e Kim Ha Na. Le cinesi, già qualificate, sono state battute dalle decisamente abbordabili avversarie coreane. Ma la loro prestazione è stata macchiata da errori elementari in una partita che non ha mai visto scambi più lungi di quattro o cinque colpi. Però grazie alla sconfitta le cinesi hanno evitato nel turno successivo lo scontro con le connazionali Tian Qing e Zhao Yunlei.
La messinscena sembrava però una rappresentazione teatrale d’avanspettacolo, il pubblico non ha gradito e ha sommerso di fischi le cinesi. Da qui la denuncia e l’intervento del Cio che ha vivisezionato il torneo ravvisando altre partite sospette e squalificando complessivamente otto atlete. Ma sulla vicenda c’è anche l’ombra delle scommesse clandestine tanto che alla vigilia dei Giochi era stato lanciato l’allarme su un eccessivo flusso di puntate sul badminton giocate presso delle agenzie di Singapore.
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