«Orgoglioso del Mestre dispiace uscire così»
MESTRE. Un sogno sfumato al 95’ e senza avere perso mai contro un AlbinoLeffe che, nella stagione, è stato piegato all’andata e al ritorno e che venerdì si è salvato grazie a Coser. Peccato perché con anche solo 2’ minuti in più o supplementari parleremmo di un sogno che continua. Perché è di questo che si tratta: un sogno diventato realtà. Una squadra che fa rifiorire l’amore di una città per il calcio. Zironelli ne è consapevole ma mastica amaro.
«Abbiamo fatto una gran partita e se dovevo scegliere come uscire avrei scelto una gara così: grandi giocate, pericolosi come sappiamo e come è stato riconosciuto dagli avversari. Peccato essere usciti per piazzamento. Dopo un campionato tirato trovare le energie per una gara così è stata una sorpresa. Con altri minuti a disposizione avremmo ripetuto il miracolo di Bassano. Un ringraziamento a tutti, dal presidente allo staff, al magazziniere perché forse non se ne rendono ancora conto».
Poi un pensiero a Serena il cui umore non è dei migliori. «Bisogna tirare su il “pres”perché sapere che squadre come la Virtus Vecomp giocheranno nel loro campo lascia l’amaro in bocca. Faccio l’in bocca al lupo alle altre squadre per raggiungere i loro traguardi, ma la situazione è ridicola. Abbiamo visto campi che non mi spiego come abbiano l’omologazione. È questo il motivo per cui il presidente è scontento. Questa cosa va risolta, per il Mestre e per quello che ha dimostrato. Siamo usciti a testa alta con un campionato da 10 e lode».
Vacanze? «Adesso ci riposiamo un po’. Mi spiace non aver dato soddisfazione a Sottovia per una botta rimediata contro il SüdTirol trovandomi così con l’attacco un po’ spuntato. Adesso un po’ di allenamento e poi aspettiamo i programmi futuri del presidente per evitare che “molli” perché ha fatto tanto per la città. Lui ha detto la verità: gli avevano promesso la deroga, poi il Comune che si palleggia la questione con la Questura. Dovrebbero invece andare a vedere certi campi e solo dopo potremmo riparlarne. Se penso che per regolamento basta avere un parcheggio a tre chilometri dallo stadio, spero ci sia un po’ di buon senso e si riconoscano i sacrifici di tante persone senza far finta di niente. Abbiamo trovato muri e paletti e mai aperture».
Sul futuro? «Non ho la sfera di cristallo, ma mi sono tolto una soddisfazione. Con tanti ragazzi giovani e senza esperienza ci siamo salvati a febbraio e presi i playoff e li ho visti primeggiare contro avversari più scafati e abituati alla serie. Se troveranno riconferma o piazze più importanti un po’ di merito sarà anche mio. E adesso che siamo a bocce ferme, mi tolgo un sassolino dalla scarpa: ciò che abbiamo fatto ha del miracoloso, alla faccia di chi ci aveva condannati alla retrocessione. Adesso si staranno mangiando le unghie gomiti, a volte fare i gufi ti si ribalta contro».
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