«Ora seguirò il Venezia in ogni trasferta»
MESTRE. «Ho visto un gruppo compatto, e non solo i giocatori in campo. Dall’allenatore a chi era in panchina o in tribuna accanto a me. Tutti per uno e uno per tutti. Questo vale ancor di più della vittoria: la squadra è finalmente diventata un gruppo granitico, è quello che ci mancava nel girone d’andata». Yury Korablin, presidente del Venezia, era in tribuna al “Martelli” di Mantova e sarà spesso accanto alla squadra nelle prossime partite. «Non posso essere sempre presente, negli ultimi tre mesi sono stato più in aereo che sulla terraferma. Nemmeno a Mantova volevo farmi vedere, adesso ho deciso che seguirò il Venezia in tutte le trasferte, voglio conoscere anche le città e le tradizioni dei vari posti, a cominciare dalla prossima a Milazzo».
Venezia che ha cambiato decisamente passo con l’avvento in panchina di Stefano Sottili. «Quando dicevo che bisognava avere pazienza nei primi mesi, parlavo a proposito. Il girone d’andata non è passato però a vuoto, sono state gettate le fondamenta e su quelle fondamenta stiamo costruendo qualcosa di positivo». Korablin non pronuncia mai la parola playoff, tanto meno promozione. «L’obiettivo? Quello che tutti pensano, chiedo solo di sostenere la squadra con la massima energia possibile», ribatte sorridendo. «Ci aspettano partite altrettanto importanti», ha aggiunto il presidente arancioneroverde, «e sarà più complicato perché tutti conoscono adesso la forza del Venezia e dove vuole arrivare. Non credo che ci affronteranno a viso aperto come ha fatto il Mantova fin dal primo minuto». In Italia da una settimana, Yury Korablin ha continuato a seguire le vicende legate al Quadrante di Tessera. «Ho letto quanto è stato scritto sui giornali, quanto hanno detto Marchi e Orsoni. Io sono molto concreto, preferisco i fatti e non commentare le parole, che a volte fanno anche preoccupare. Io so quello che vogliamo fare a Tessera, è come se su un foglio ci fosse disegnato lo stadio. Mi dicano cosa intendono costruirci attorno e vicino. Io amo molto la storia, ma la storia non è solo il passato, la storia è anche il futuro. Basta fare chiarezza su un progetto complessivo. Un problema tecnico? Può essere legato alle altezze degli edifici, ma io sono un investitore, il cervello finanziario con una sua filosofia precisa, le risposte su questo devono darle i tecnici. La mia asticella è però molto alta, Venezia merita un progetto straordinario per il suo sviluppo. Ho comunque fiducia nel sindaco Orsoni, lui sta andando avanti sulla strada intrapresa». Nei mesi scorsi Yury Korablin è stato a Nizza. «E non solo, ma lo stadio della città francese presenta tipologie simili alla realtà veneziana: è vicino all’aeroporto e all’acqua». Accanto a Korablin, si è rivisto a Mantova l’ex dg Oreste Cinquini. «È un grande amico, al di là della stima come conoscente di calcio. Mi ha anche invitato a Londra a vedere Russia-Brasile nello stadio del Chelsea. La vita è strana, ci siamo conosciuti a Mestre e lui adesso si è trasferito per lavoro a Mosca. Nei mesi che è stato qua mi ha insegnato moltissimo sul calcio italiano, quello che un altro mi avrebbe potuto far capire in qualche anno».
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