Ora Scolari paga per tutti

Accuse, tensioni e prese in giro. Fair play solo dei tedeschi
Di Andrea Sini
08.07.14, Belo Horizonte Estadio Mineraio worldcup Brasil 2014, Brazil-Germany .nella foto: delusione brasile
08.07.14, Belo Horizonte Estadio Mineraio worldcup Brasil 2014, Brazil-Germany .nella foto: delusione brasile

Da una coinvolgente festa di popolo a un lutto nazionale nel giro di poche ore. Niente più sogni, niente più coppa, niente più Mondiale. Il Brasile non ha solo perso il treno della storia, ci è finito sotto. L’umiliazione di Belo Horizonte, i sette gol subiti dalla Germania, il Mineirazo: una nazione intera, a testa bassa, prova a svegliarsi dal suo incubo. tra chi crocifigge il ct Felipao Scolari e chi mette alla gogna i giocatori. Il tecnico è ovviamente nel mirino della critica ma ha la forza di difendersi. E di prendere tempo: «Sabato abbiamo una partita – dice Scolari –, una finale per il terzo posto e saremo concentrati su questo, del mio futuro ne parlerò con la Federazione dopo l’ultima gara di questo Mondiale. Solo dopo parlerò con i miei dirigenti, farò la mia relazione, parleremo di quello che è stato fatto e di come è stato fatto, poi vedremo il resto. Toccherà alla Federazione decidere cosa fare». L’autodifesa di Scolari entra poi nello specifico: «Le statistiche dicono che dopo la Confederations cup abbiamo ottenuto nove vittorie e una sconfitta, il che dimostra che la squadra era pronta, con un sistema di gioco definito e la fiducia maturata grazie ai risultati positivi». I tifosi non sono comunque d’accordo e la stampa brasiliana, attaccandolo, fa anche il nome di un possibile successore: Adenor Leonardo Bacchi, detto Titè, ex allenatore del Corinthians, club che ha guidato alla conquista del campionato e al trionfo nella Copa Libertadores nel 2012.

Non basta però andare alla ricerca dei colpevoli: quella di ieri è stata anche la giornata dell’elaborazione del lutto e delle reazioni. E ai brasiliani tocca galleggiare tra frasi di scherno e parole di compatimento. Ci mancava solo Diego Armando Maradona, per dire: il vecchio Pibe de oro non ha perso l’occasione per deridere i rivali di sempre. «Sul 6-0 stavano per sospendere la partita perché era chiuso il primo set – ha commentato –. Non li hanno investiti, li hanno schiacciati». Parole meno taglienti, ma che in questo momento non fanno altro che spargere sale sulle ferite dei brasiliani, sono arrivate da Josè Mourinho. «Il Brasile mi fa compassione – ha detto l’allenatore del Chelsea –, anche tra cinquant’anni la gente si ricorderà di questa sconfitta. Il 7-1 è un risultato straziante dal punto di vista professionale. Può succedere nel calcio ma è difficile da spiegare». Secondo Paolo Rossi, che con una tripletta spedì a casa il Brasile nel 1982, «una sconfitta del genere difficilmente si può cancellare. La differenza tra la disfatta di oggi e quella dell’82 – dice Pablito – è che quella che battemmo noi era una squadra di campionissimi, questo invece è il peggior Brasile mai visto».

E alla fine a tendere una mano alle vittime, paradossalmente sono solo i carnefici. Che “esagerando” nelle proporzioni della vittoria hanno di fatto oscurato la loro stessa impresa, dato che tutti i riflettori si sono accesi sul grande dramma brasiliano. «Il Brasile non merita questo – ha detto il bomber Thomas Muller –. Perdere per 7-1 fa veramente male al cuore: penso ai giocatori e alle tante che adesso soffrono». «Capisco cosa stanno vivendo – ha aggiunto il ct tedesco Joaquin Loew –: Noi abbiamo perso contro l’Italia nel 2006 nella stessa fase del torneo e sappiamo quello che provano Scolari e il popolo brasiliano». «Vorrei chiedere scusa al Brasile, perché so quanto dolore provocherà questo risultato», ha aggiunto il centrocampista Bastian Schweinsteiger.

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