Nuoto e triathlon, sempre al top Il Città di Mestre a Stefano Rossi

Il cinquantenne allenatore del Nuoto Venezia nell’albo d’oro della categoria tecnici «Devo molto a Gianni Gross». Tanti successi anche con il Ligerteam Keyline 

MESTRE

Una vita nello sport, prima come atleta, poi come allenatore. Polivalente, nuoto, pallanuoto e triathlon, tre discipline caratterizzate da un denominatore comune: la fatica. Stefano Rossi, cinquant’anni, è entrato nell’albo d’oro del premio “Città di Mestre per lo sport” categoria tecnici-allenatori, organizzato da 39 anni dal Panathlon di Mestre. Attualmente è allenatore al Nuoto Venezia nella piscina del Centro a Mestre e direttore tecnico del Ligerteam Keyline, squadra mestrina di triathlon da lui fondata con alcuni amici, con cui ha vinto tre scudetti a squadre sulla long distance, portando al successo, tra gli altri, Alberto Casadei, Massimo Cigana, Francesco Cauz e Valentina Filipetto.

«Sono molto felice di aver ricevuto questo premio» ha spiegato Stefano Rossi «perché in passato è stato ricevuto da persone di valore per lo sport mestrino. È stata una sorpresa, non me l’aspettavo, anche perché sono una persona che punta soprattutto sul fare prima che apparire».

Pallanotista da giovane.

«Prima il nuoto, poi la pallanuoto, infine il triathlon. Ho giocato con la Mestrina, fino alla Serie B, anche allora avevamo il problema del campo dove giocare, poi sono stato a Padova, Trieste e Verona. Il passaggio al triathlon è stata una sorta di scommessa tra pallanotisti, cioè chi finiva per prima la gara del Lido di Venezia nel 1986. Sono stato uno dei pionieri di questa disciplina».

Stefano Rossi ha vinto il titolo italiano juniores, venticinque anni dopo ha conquistato il tricolore Master e ottenuto la qualificazione al mondiale Ironman alle Hawaii.

«Credo sia la gara più massacrante del mondo, essere lì non è da tutti, sono pochi gli italiani che hanno strappato il pass, si vive un’esperienza indescrivibile, in mezzo all’acqua e alla lava».

Dall’agonismo alla direzione tecnica, non subito nel nuoto.

«Ho iniziato a fare l’allenatore nella pallanuoto con la Mestrina, prima guidando le squadre giovanili infine anche la prima squadra. Poi mi sono dedicato al nuoto e sono ormai trent’anni. Devo molto a Gianni Gross, è stato lui a indicarmi questa strada a Padova e a darmi tanti utili consigli dall’alto della sua bravura e della sua esperienza. Questo mi è servito per portare i miei ragazzi a centrare tanti podi ai campionati italiani assoluti su tutte le distanze, dalla velocità in piscina dei 50 stile libero ai 25 chilometri nel nuoto di fondo in acque libere».

Il fiore all’occhiello attuale del Nuoto Venezia è Giulia Salin, ma tanti nuotatori sono passati dai consigli tecnici e dagli insegnamenti di Stefano Rossi.

«Ho avuto il piacere di allenare Nicola Nisato, poi Andrea Busato, Rudy Valenti, Tommaso Leopoldo Vio in ambito maschile, Silvia Copetta, Sara Fazzini, Irene De Biasi e Marina Zanutto in campo femminile. Tutti nuotatori che hanno conquistato una medaglia ai campionati assoluti di nuoto. Nelle ultime due edizioni dei tricolori assoluti Giulia Salin ha conquistato ben sette medaglie».

Nell’ultima stagione, nonostante le difficoltà, Stefano Rossi ha pilotato la squadra femminile del Nuoto Venezia a raggiungere lo storico risultato della promozione in Serie A. Dopo una stagione intricata e complicata per il virus, la nuova sta avanzando con scenari altrettanto dubbiosi.

«Non esistono certezze, se non che domenica è in programma a Monastier la prima gara della stagione, unica possibilità per gli atleti per centrare il tempo utile per i campionati italiani assoluti invernali, in programma a Roma dal 17 al 19 dicembre. Di solito si punta a ottenere il tempo limite con 7-8 giornate gara, adesso i ragazzi devono cercarlo in mezza giornata. Stiamo vivendo come società le stesse problematiche vissute in primavera». —



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