Numa tra i grandi della scherma

MESTRE. Mauro Numa adesso è a tutti gli effetti un membro della Hall of Fame della scherma mondiale. A Roma, nel corso di una cerimonia ufficiale con il presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, l’olimpionico di Los Angeles 1984 ha ricevuto la pergamena e la medaglia della federazione internazionale (Fie) che l’ha insignito di questo prestigioso riconoscimento. Il campione del fioretto era comunque in buona compagnia, dal momento che il suo nome è stato aggiunto con quelli di campioni attuali come Aldo Montano e Valentina Vezzali, del recente passato come Giovanna Trillini, ma anche monumenti della scherma italiana e mondiale del calibro di Nedo Nadi ed Edoardo Mangiarotti.
«La nomina era dello scorso anno, ma adesso nella Hall of Fame ci sono davvero» sottolinea Numa «è un motivo di orgoglio e fa piacere che la Fie mi abbia inserito in una ristretta cerchia di campioni come questa. È stata anche l’occasione per rivedere vecchi amici e poter parlare con loro di scherma e del nostro movimento».
Ma per il carabiniere mestrino non finisce qui, perché il 15 dicembre riceverà dal Presidente del Consiglio anche il collare d’oro, riconoscimento che verrà assegnato a tutti gli atleti vincitori di un oro olimpico prima del 1996. «Una gratificazione alla carriera e la dimostrazione che, a distanza di tanti anni, non si dimenticano di noi» aggiunge Numa «facile premiare chi ha vinto di recente, invece essere ancora qui dimostra, nel mio caso, che il premio lo meritavo». E dopo essere stato uno dei più grandi talenti del fioretto mondiale, Numa da qualche stagione gareggia anche nella sciabola, categoria Master. Lo fa per divertimento, anche se il suo vero impegno è quello con i giovani allievi alla Comini di Camposampiero, per far emergere nomi nuovi nella scherma nazionale. «Penso a loro e questo è il mio nuovo futuro. Spero che si possa fare un buon lavoro, e anche in questo il mio impegno non mancherà. I Master? Una bellissima esperienza, e sono soddisfatto del sesto posto di Limoges agli ultimi mondiali. Ecco, un desiderio sarebbe quello di vincere un oro anche qui».
Simone Bianchi
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