Moro: «Sono stati 50 anni di grandi emozioni»

Il presidente, davanti a Nicchi, sintetizza così il mezzo secolo di attività della sezione Aia di San Donà

«Sono stati cinquant’anni di grandi emozioni». Così il presidente della sezione, Vittorino Moro, ha aperto le celebrazioni per il mezzo secolo di attività dell’Aia (Associazione italiana arbitri) di San Donà.

La cerimonia ufficiale si è tenuta al teatro Astra, ma è stata preceduta da una partita benefica giocata allo stadio Zanutto. In campo è scesa la nazionale italiana arbitri, che si è imposta per 3-1 sulla nazionale calcio tv.

Ma a fare gol è stata soprattutto la solidarietà: l’incasso della partita sarà devoluto alle associazioni Casa del Girasole e Fibrosi Cistica onlus, oltre che, attraverso l’oratorio Don Bosco, a un missionario salesiano in Etiopia. Nel suo discorso d’apertura, il presidente, Vittorino Moro, ha ripercorso le tappe salienti della storia della sezione. Da quel 17 maggio 1965, quando un gruppetto di arbitri decise di staccarsi dall’Aia di Mestre, fino alla storia attuale, con la sezione che conta circa 140 arbitri ed è una delle più presenti in ogni organo tecnico.

Con le punte di diamante rappresentate dagli arbitri che hanno raggiunto la massima serie: Mario Moretto e Oscar Girardi, ma anche Pietro Marchetti e Filippo Vidotto nel calcio a 5 e Federico Pizzol nel beach soccer, senza dimenticare gli assistenti e gli osservatori come Danilo Campaner e Vito Simone.

Il presidente Moro ha voluto ricordare anche i suoi predecessori, a iniziare da Guerrino Trastulli, che per primo ha guidato la sezione sandonatese. Un ricordo è andato anche alle famiglie di alcuni degli arbitri venuti a mancare in questi anni: Antonio Battello, Fulvio Rossi, Umberto Busicchia e Aldo Biasotto.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ad Andrea Cereser (sindaco di San Donà), il presidente nazionale dell’Aia, Marcello Nicchi, e il presidente del Cra Veneto, Giuliano Vendramin.

«Per ogni arbitro la sua sezione è come la mamma. È nella sezione che abbiamo iniziato a camminare e i nostri presidenti ci hanno insegnato a farlo con la schiena dritta, cercando di ottenere sempre il meglio senza mai piangersi addosso», ha commentato Nicchi, «compiere cinquant’anni è un traguardo importante. È bello riscoprire il passato per farne tesoro e per portare avanti il futuro».

Durante la cerimonia sono stati consegnati alcuni riconoscimenti. Premio organo tecnico sezionale: Simone Scomparin, Ilie Rizzato; premio organo tecnico regionale: Andrea Furlan; premio Battello: Emiliano Balsarin; premio Trastulli: Luigi Trevisiol; riconoscimento ai primi fondatori della sezione Aia San Donà: Mario Iseppi.

Davvero una bella giornata che ha consolidato il rapporto fra i soci di una delle più importanti sezioni arbitrali del Triveneto.

Giovanni Monforte

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