Moreno Pesce, impresa alla “Vertical Up”

L’atleta noalese, con la gamba in fibra di carbonio, porta a termine la prova di Pinzolo

NOALE. Moreno Pesce, 40 anni noalese, disabile e portacolori dell’Atletica Due Torri Noale, icona delle gare estreme in montagna, prima che simbolo di determinazione e coraggio. Nei giorni scorsi c’era anche lui tra i 400 partenti del Vertical Up Tour 2016 a Pinzolo. Dopo aver concluso le prove di Hinterstoder, Kitzbuhel e Wengen, Moreno Pesce ha “testato” la sua gamba sinistra in fibra di carbonio e titanio, e con l’aiuto di due fedeli compagne di viaggio, come le stampelle, è riuscito a compiere una importante sfida affrontando la “speed Division” assieme ai molti atleti normodotati, tra i quali alcuni quotati skyrunner come Jonathan Wyatt. «Per me era veramente una sfida» racconta Moreno Pesce, «perché si trattava di percorrere nel più breve tempo possibile 2600 metri di lunghezza con 900 metri di dislivello e una pendenza che raggiungeva il 70%. Le condizioni di innevamento del percorso erano ottime, e mi hanno permesso di affrontare nel migliore dei modi l’ostacolo dei primi quattro muri. Quello più duro è stato il terzo, dove grazie al supporto delle racchette da neve con ramponi, sono riuscito a concludere la prima metà della pista in 45’. Un tempo veramente incredibile che mi ha dato coraggio e fiducia per affrontare il quarto e ultimo muro che portava alla base del traguardo. Alla fine ho chiuso in 1:26, conquistando la gioia più bella, l’abbraccio della mia famiglia e l’onore di avere una coppa tutta per me».

Giancarlo Noviello

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