Moonlight Half Marathon quattro keniani sul podio

Atletica. Epilogo senza tante sorprese nei 21 chilometri da Cavallino a Jesolo Nella 10 Garmin 10K s’impongono il favorito Faniel e la trentina Bonvecchio
Di Thomas Maschietto

JESOLO. La bandiera del Kenya nera rosso e verde con lo scudo masai al centro sventola festante all’arrivo della 7ª Moonlight Halfmarathon. Due keniani sul podio della 21Km, un altro al quarto posto, altrettante sul podio femminile. Julius Kipngetich Rono dell’Atletica Recanati vince la mezza maratona di Cavallino Treporti con arrivo nella jesolana piazza Mazzini. Staccato solo di quattro secondi l’altro keniano Henry Kimani Mukuria che per questioni di millesimi brucia sul traguardo il ruandese Pontien Ntawuyrushintege.

Più indietro il terzo keniano finito ai piedi del podio, Hosea Kimeli Kisorio. Il vincitore della Moonlight ha atteso l’arrivo di Kimeli per abbandonarsi a un lungo abbraccio con lui e gli altri due runner protagonisti della volata finale. Prima a tagliare il traguardo tra le donne la keniana Pauline Eapan, che stacca di 21” la ruandese Clementine Mukandanga e di quasi quattro minuti la sua connazionale Ivyne Jeruto Lagat. Spauriti ed intimiditi dagli obiettivi fotografici i sei atleti saliti sul podio sembravano quasi chiedersi il perché di tutte quelle foto e attenzioni.

Una storia da raccontare ce l’ha anche la trentina Elektra Bonvecchio, prima nella Garmin 10K che ha staccato di 16” la senese Chiara Giachi e di 29” Jessica Doria, podista di Catene (Marghera), terza anche due anni fa nella sua prima volta a Jesolo. Elektra ha giocato per 21 anni a basket con l’Aquila Trento (Serie B) e per mettere a posto la caviglia destra operata sei volte ha iniziato a correre a piedi. Jessica Doria dedica il terzo posto al marito Daniele Tedeschi e al figlio tredicenne Riccardo. Il primo a tagliare il traguardo della Garmin 10K è il favorito e padrone di casa Eyo Ghebrehiwet Faniel, secondo il trevigiano Simone Gobbo e terzo il cadorino Osvaldo Zanella.

Il nastro del traguardo è tenuto dalle due amiche sedicenni della Gazzera, Margherita Turchetto e Anna Borghello,che hanno anche il compito di fare da hostess alle premiazioni e sorbirsi tutte le foto di rito insieme ai vincitori. Chi non è andato a podio ha comunque vinto, chi corre e arriva fino in fondo vince sempre, come la veneziana “F722” Silvia Toffolo orgogliosa del suo tempo di marcia. Lo si capisce dalla gioia di chi taglia il traguardo, con il saltino sul piccolo dosso che segna la linea di arrivo, le braccia al cielo e la mano a bloccare il cronometro del tempo impiegato.

C’è chi corre per dare l’addio al nubilato in infradito e una foto di una pornostar sul cartone che tiene in mano, lui è Antonello Willi di Riese. O chi con il berretto degli alpini come il sandonatese Luca Sgorlon. Luca Burato di Eraclea è primo a tagliare il traguardo con i bastoncini da nordic walking.

Ludovica Savoca con i suoi undici anni è la più piccola della 21 chilometri e arriva prima di mamma Daniela.

Antonio Fabbian di Spinea ha gareggiato con un cartellone a sandwich con la foto del compianto Claudio Zamengo fondatore insieme a Piero Rosa Salva della Venicemarathon. L’unico amico a quattro zampe a corrersi la Moolight è Jorasses, la border collie, tenuta a guinzaglio dalla padovana Sonia Carrain. C’è chi si tiene per mano all’arrivo, si scambia un bacio e al posto della foto ufficiale chiede ossigeno.

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