Mogliano, ora scatta l’allarme mischia chiusa

Lo stop a Calvisano porta a galla i problemi in ingaggio e drive avanzante. Le scuse di capitan Ceccato
21/2/2015, Trofeo Eccellenza, finale, Parma Stadio S. Lanfranchi, Cammi Calvisano v Marchiol Mogliano - .picture credit: Max Pratelli/FOTOSPORTIT
21/2/2015, Trofeo Eccellenza, finale, Parma Stadio S. Lanfranchi, Cammi Calvisano v Marchiol Mogliano - .picture credit: Max Pratelli/FOTOSPORTIT

MOGLIANO. Allarme mischia chiusa in casa Mogliano. La sconfitta contro Calvisano nella finale del Trofeo Eccellenza ha fatto scattare definitivamente un campanello che finora si era azionato solo a tratti, annegato com'era dalla cifra stilistica di un rugby capace di unire estetica e risultato.

Contro il Cammi, però, la vittoriosa prestazione vista in campionato è sembrata lontana anni-luce sia nel reparto incriminato, sia dal punto di vista dell'attitudine mentale, come confermato da coach Properzi già nel post-gara: «È evidente che in chiusa le abbiamo prese, un atteggiamento insufficiente che ci ha visto reagire quando ormai era troppo tardi».

«Sapevamo benissimo che Calvisano avrebbe impostato lì la partita, eppure non ne siamo venuti fuori, subendo in una maniera inaccettabile. All'intervallo ho chiesto ai ragazzi di tirare fuori tutto l'orgoglio, perché la partita era ormai andata, ma una reazione andava dimostrata. Se non hai più fame del tuo avversario, in questo sport vieni sbranato, e a noi è accaduto questo».

Lavoro pesante in vista, dunque, per gli avanti moglianesi: una seria candidatura al titolo non può non passare per una sistemazione radicale di questa fase di gioco, protagonista in negativo già nel match lasciato per strada al "Pacifici" contro la Lafert San Donà. «Dobbiamo ragionare lucidamente su quello che non sta funzionando e darci subito da fare per mettere a posto le cose, perché così non andiamo da nessuna parte, io per primo», ragiona il capitano Andrea "Giostre" Ceccato, sostituito all'inizio del secondo tempo e per sua stessa ammissione uno dei più negativi nella finale di Parma. «Personalmente sono molto deluso, ho sbagliato completamente la partita e questo mi spiace moltissimo, per i ragazzi e per i tanti tifosi che ci hanno seguito, a cui chiediamo comunque di continuare a sostenerci perché la loro vicinanza è per noi un fondamentale».

Ingaggio e difesa da drive avanzante in rimessa laterale: questi di due nodi da sciogliere quanto più rapidamente possibile, perché le altre pretendenti ai playoff - Calvisano e Rovigo in primis, entrambe battute in campionato nei due match al "Quaggia" del girone di andata - sanno ormai che è proprio in quella zona grigia che il bel Mogliano va colpito.

Del resto, attraverso una situazione simile è passato recentemente anche Treviso in Pro 12: la mischia biancoverde era il punto debole dell'architettura tutta in divenire disegnata da coach Casellato, un piccolo buco nero capace di rendere inutili gli sforzi per produrre gioco anche correndo e placcando il doppio degli avversari. Verificato il vicolo cieco in cui ci si era cacciati, il problema si è risolto con l'avvento a Monigo del guru italo-argentino Manuel Ferrari, un'autorità della mischia chiusa capace di impostare dinamiche di spinta e di ingaggio nuove, ma soprattutto efficaci, in tempi tutto sommato rapidi. A Mogliano Franco Properzi ha tutto quello che serve per fare altrettanto, ma il tempo stringe e il nemico non ha nessuna intenzione di aspettare.

Gianluca Galzerano

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