Miriam, dall’Elba al Riviera: «Passione pura»

MIRA. Mollare un'isola che è un'autentica perla del Tirreno, cambiare scuola, trovare nuove compagne e un nuovo dialetto, che sulle prime spiazza più di una finta. Ci vuole coraggio o semplicemente un amore immenso per il rugby per fare tutto questo. Se poi hai 17 anni e alle acque incantate attorno all'Elba preferisci quelle del fiume Brenta, beh la dose di passione è extrastrong. Eppure Miriam Senatore, arrivata questa estate all'Lmd Riviera (serie A donne), non si pente. Lei, primo centro, è una delle giocatrici sulle quali il club rivierasco sta puntando nella campagna di radicale rinnovamento della stagione.
«Tutto è iniziato cinque anni fa», racconta, «quando mio fratello più piccolo ha giocato io lo accompagnavo. Da quel momento non mi sono più staccata dal rugby, passione pura. I miei genitori? All'inizio erano perplessi per il fatto che giocavo in una squadra maschile, dopo avermi visto in campo però mi hanno sostenuto».
Detto che tra i due fratelli Senatore ora è solo Miriam a correre con l'ovale, dopo cinque anni con l'Elba rugby, stagioni fatte di attività a sette anche con le squadre miste, qualche mese fa Miriam decide che vuole di più. Vuole la serie A, la tradizionale versione a 15, la possibilità di misurarsi con un livello tecnico più elevato. Quindi addio all'isola d'Elba ed ecco la nuova avventura in Veneto, con il Riviera. Miriam non nasconde la paura al momento di fare un passo così importante ma aggiunge anche che «se non avessi provato mi sarebbe rimasto il rimorso di non averci provato quindi ho pensato “sono esperienze da fare adesso o mai più”. I miei genitori erano preoccupati, ora sono contenti. Perché il Riviera? Conoscevo già una giocatrice, Cristina Molic, sapevo che era una delle società più prestigiose. Mi è bastato venire in Veneto per fare qualche allenamento per decidere di rimanere».
La scelta di passare a Lmd Riviera ha comportato anche altre novità. «Ho cambiato scuola», racconta la trequarti, che in qualche occasione è stata impegnata anche come terza linea, «qui c’era poi l'Istituto Agrario, mi piaceva ma all'isola d'Elba non c'era. Nostalgia? All'inizio è stata dura, mi mancava la famiglia ma ora mi sto adattando. Il vostro dialetto? Oddio, un po' complicato», ammette divertita, «ma comincio a capire almeno le cose più semplici». Il rugby è la grande passione di Miriam, che stravede per stravede per Sergio Parisse, ma poi ci sono tutte le altre passioni che la rendono simile alla maggior parte dei suoi coetanei. «Mi piace molto la musica di Guè Pequeno», dice, «e tutto il rap».
Maurizio Toso
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