Mind the Gap, trionfo a Chioggia

Vela minialtura. Il fat 26 di Cavallarin-Marangoni vince Coppa Italia e Trofeo Ferro

CHIOGGIA. Mind the Gap si aggiudica anche la Coppa Italia minialtura, confermandosi la barca imbattibile di questa classe. Il fat 26 di Nicolò Cavallarin-Edoardo Marangoni ha vinto anche il trofeo Memorial Roberto Ferro, come prima barca della minialtura, mentre a Strafantino di Massimiliano Ferro è andato il trofeo Leon per il primo meteor. La manifestazione si è svolta a Chioggia ed è stata organizzata dal Portodimare, con la collaborazione di Vela Veneta e Darsena le Saline che ne è stata anche la base logistica. Ventidue le imbarcazioni sulla linea di partenza della kermesse, caratterizzata da condizioni meteo marine interessanti che hanno visto vento da nordest di intensità 15 nodi il sabato, con onda formata di circa un metro e mezzo ed una leggera brezza da est la domenica. Cinque le prove portate a termine dal comitato di regata presieduto da Gianfranco Frizzarin. Il Fat 26 del duo Cavallarin - Marangoni ha preceduto in classifica generale di un solo punto il melges 24 Arkanoè AleAli by Montura, l'imbarcazione campione europea ORC sportboat corinthian priva del suo skipper Sergio Caramel - impegnato sul Lago di Garda con l'Extreme 40 de North West Garda Sailing alla Centomiglia - che per l'occasione è stato sostituito dal tattico Filippo Orvieto. A chiudere il podio in terza posizione Chardonnay, il delta 84 di Guarnieri Ezio del Diporto nautico Sistiana.

Nella classe meteor vittoria di misura di Strafantino di Massimiliano Ferro, davanti ad Anemos Gosmin Gabriele e timonato da Tom Stahl. Terzo Asiatyco di Corrado Perini. Il trofeo Leon per la classe meteor ed il trofeo Memorial Roberto Ferro per la classe minialtura erano valide come prove del campionato zonale.

«Nonostante la vittoria» racconta il tattico di Mind the Gap, Nicola Zennaro «non è stata una regata semplice e scontata, sia perchè il livello dei nostri avversari era alto e sia perché la rottura del paterazzo al termine della seconda regata di sabato ci ha costretti a rientrare a terra anticipatamente e non disputare la terza prova nonostante avessimo provato a riparare il danno in mare, ma le condizioni del mare non hanno permesso di lavorare ed issare in testa d'albero una persona in sicurezza». 

Laura Bergamin

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