Mille lingue, sorrisi e abbracci per il tornado nella corsa più bella

Dalla Thailandia, Giappone, California e Australia per divertirsi ma i gesti d’affetto sono per le famiglie colpite dalla tromba d’aria

STRA. Una festa di colori, sorrisi e felicità. Questa l’atmosfera ieri mattina in Riviera del Brenta che ha abbracciato i 6 mila partecipanti alla 31ª VeniceMarathon. Come tradizione la zona della partenza, di fronte a Villa Pisani a Stra, è stata “invasa” da maratoneti provenienti da tutto il mondo. Tra il riscaldamento, anche dentro il parco della storica villa, e un selfie i podisti hanno tutti rimarcato una cosa: si tratta della più bella maratona del mondo.

Grande presenza di pubblico lungo la Riviera con migliaia di persone ad applaudire i podisti e l’animazione di vari gruppi musicali. Toccante il momento del transito in località Cesare Musatti dove sono ancora ben visibili i danni provocati dal tornado. Molti maratoneti hanno applaudito i residenti per dargli un sostegno e un supporto morale.

Tra i primi ad arrivare alla partenza ci sono Michael e Christian, austriaci della regione della Stiria: «È la nostra prima maratona a Venezia, siamo molto emozionati. Contiamo di farcela in 3 ore e 30».

Immancabile la presenza di maratoneti dal Sol Levante tra cui il gruppetto molto “carico” di Tokio composto da Ayako, Hiroko, Migiwa, e i due amici Koki che volevano correre i 42 km in circa 4 ore. Sorridenti Nadja e Luca, tedeschi di Hildelberg e Friburgo, che fino alla fine indossavano indumenti per riscaldarsi. Imponente anche la presenza da oltre oceano tra cui l’australiano Paul da Brisbane e di Walter, californiano che però vive in Germania: «Ho scelto di fare la mia prima maratona a Venezia, il posto è bellissimo». C’è chi arriva dalla Thailandia come Piyathorni: «Per la prima maratona fuoria dal mio Paese ho scelto Venezia. Penso di farla in 4 ore e mezza. L'atmosfera è fantastica».

Alla partenza come corridore anche Andrea Zampieri, sindaco di Campolongo, alla sua terza VeniceMarathon. La manifestazione è stata anche l’occasione per promuovere progetti solidali come il caso di Pietro Martire di Dolo, che ha corso nella categoria hand bike per il progetto “Disability Friendly”, o dei “Run for Gaspare” gruppo di amici che corre per il loro amico affetto da Sla. Alla partenza era presente anche Sammy Basso, il ventunenne di Tezze del Brenta, affetto da progeria, che ha corso con un gruppo di amici podisti anche per promuovere la ricerca sulla sua malattia che lo vede impegnato con l'associazione Italiana Progeria Sammy Basso, i gruppi dell’Unitalsi di Treviso e dell’associazione famiglie Sma.

Giacomo Piran

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia