Mestre, tutti si mettono in mostra «Stiamo lavorando alla grande»

Serie D. Il direttore sportivo Busolin traccia il quadro dopo la prima amichevole con il Cadore 1919 «Abbiamo rivoluzionato la rosa, ma il gruppo è unito. Il nostro sogno è tornare a giocare al Baracca»
Di Alessandro Torre
PRANDI -FOTO PIRAN - CAMPODARSEGO - CAMPODARSEGO - BELLUNO.KABINE
PRANDI -FOTO PIRAN - CAMPODARSEGO - CAMPODARSEGO - BELLUNO.KABINE

Nell’ultimo fine settimana il Mestre ha messo nelle gambe i primi 90’ della stagione. L’impegno non era certo improbo, contro una formazione cadorina che non ha ancora iniziato la preparazione, ma per i tanti nuovi arrivi in arancionero la gioia di scendere in campo si è mescolata a quella del netto successo, 10-0, contro gli avversari. Tre triplette, due degli ex Luparense Beccaro e Sottovia, una di Kabine, la scorsa stagione al Campodarsego e il gol di un difensore, Gritti, tutte firme dei nuovi arrivati.

«Anche perché abbiamo veramente rivoluzionato la rosa», precisa il direttore sportivo mestrino Enrico Busolin. «Della formazione dello scorso anno sono rimasti solo Pettarin, Reggio e Casarotto. Quindi, era normale che tutti volessero mettersi in mostra alla prima occasione con la nuova maglia. Inoltre questi erano i primi veri scampoli di partita, perché in settimana avevamo solo effettuato un mini torneo tra i giocatori. È un gruppo completamente nuovo che deve avere il tempo di imparare a conoscersi e anche di assimilare il modus operandi del mister Mauro Zironelli, anche lui per la prima volta sulla panchina del Mestre. È normale un primo periodo di rodaggio e così solo attraverso le amichevoli possiamo sperare di trovare il giusto amalgama. Cominciando da venerdì prossimo quando a Mogliano saremo impegnati in un triangolare con l’Union Pro e la Primavera del Chievo. Il mercoledì successivo a Motta incroceremo la Liventina, ultimo test prima dell’inizio della Coppa Italia previsto per il 21 agosto. A quel punto speriamo di avere trovato l’intesa che ci serve e assimilato almeno una parte di tutti gli elementi nuovi che il mister sta insegnando».

È servito il ritiro nel Cadore allora? «Il ritiro aiuta a fare gruppo. Lo stesso allenatore ha visto sin da subito tanto impegno e tanta volontà. Quella che servirà per un campionato difficile come la serie D».

Campionato i cui gironi saranno svelati a breve e che potrebbe nascondere tante insidie. «Non ci nascondiamo, puntiamo decisamente ad un posto nei playoff ma sappiamo che non sarà così facile. Non ci sono più il Venezia da una parte e il Parma dall’altra, ma la Triestina sta facendo una campagna acquisti incredibile, pensiamo all’ex bomber del Venezia Serafini e al brasiliano Franca. Allo stesso Campodarsego che ha tenuto il blocco della scorsa stagione, o al Delta Rovigo o l’Abano che può contare sull’allenatore del Mestre dello scorso anno, Luca Tiozzo, che ha portato con sè molti giocatori che ha già allenato. Intanto però noi pensiamo al nostro lavoro e al nostro stadio. L’amministrazione comunale ci ha concesso di allenarci al Baracca, cambiandoci però a Zelarino. Quando potremo veramente giocare la partite casalinghe allo stadio del Mestre si avvererà un sogno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia