Mestre piegato su rigore ma i playoff sono salvi

Arancioneri sconfitti a Bolzano dal Sudtirol al termine di una sfida equilibrata. La stagione non è finita, venerdì sera “dentro o fuori” con l’AlbinoLeffe

BOLZANO. Una sconfitta dolcissima, forse la più bella della storia recente. Ha sofferto tanto il Mestre, ma alla fine è riuscito a staccare il pass per i playoff. Sembrava un obiettivo ampiamente alla portata solo un mese fa, dopo il clamoroso 4-0 in casa della Reggiana. Risultati altalenanti e la penalizzazione arrivata in settimana hanno messo in dubbio la presenza del Mestre negli spareggi promozione. Invece venerdì gli arancioneri saranno regolarmente in campo, all’Atleti Azzurri d’Italia contro l’Albinoleffe (per ora, in attesa del ricorso). La cosa importante è esserci, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, ad un solo anno dalla promozione dalla Serie D. Un traguardo impensabile 365 giorni fa, per non parlare di tre anni fa quando questa società era in piena crisi di identità, in attesa di ridiventare il “vero” Mestre, quello con le maglie arancionere.

Basta anche la sconfitta al Mestre, perché Triestina e Ravenna non sono riusciti a scavalcare la squadra di Zironelli. Decisivo il calcio di rigore in avvio di gara realizzato da Candellone (concesso per fallo di mano di Beccaro) che ha regalato al Sudtirol il secondo posto. Una storica piazza d’onore per la formazione bolzanina, che subentrerà per ultima – come tutte le seconde classificate – nei playoff. L’avvio di gara, condizionata dall’immediato vantaggio di Candellone dagli undici metri, è stato al piccolo trotto per il Mestre, anche per la situazione verificatasi in settimana. Gli ospiti hanno sofferto soprattutto le incursioni di Tait sulla destra, senza riuscire a trovare i varchi giusti in attacco. per contro i biancorossi sfiorano il raddoppio al 25’, con Favaro che si oppone alla grande su Gyasi, dopo una ripartenza di Fink.

Resta un po’ alla finestra, il Mestre, che si iscrive tardi alla partita. Infatti il primo spunto arriva al 33’ con Martignago che chiama Offredi al miracolo e alla deviazione in angolo. Chiusura di prima frazione in crescendo per il Sudtirol: Frascatore si divora il 2-0 calciando alto un rigore in movimento. Una colpa del Sudtirol infatti è quella di non essere riuscita a chiudere i conti in anticipo. E si riapre con ritmi altissimi, e sempre il Sudtirol a fare la partita, anche il secondo tempo. I biancorossi sfiorano il raddoppio dopo appena 2’, con Perna che col corpo nega a Broh di realizzare un facile tap-in.

L’occasione per il pareggio il Mestre la costruisce intorno al quarto d’ora, quando Martignago disegna per Sottovia, che si fa respingere il tentativo da Erlic. Zironelli vede che la sua squadra ci crede e, per evitare di dipendere dagli altri risultati, inserisce Neto Pereira per Beccaro, dando sicuramente maggior incisività alla manovra. Poco dopo, quando manca un quarto d’ora alla fine, Gyasi si rende protagonista di una clamorosa ingenuità, realizzando il 2-0 con la mano: già ammonito poco prima, si becca il rosso che gli farà saltare la prima gara playoff.

Negli ultimi minuti è un assalto del Mestre ma l’unica palla-gol è quella che capita al neoentrato Zecchin al 41’: mancino potente e preciso, Offredi si supera e, insieme a Sgarbi, evita guai. Al Mestre va bene anche così, se la vedrà con l’AlbinoLeffe.

Sandro Tagnin

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