Martina Favaretto, dalla Russia con onore
MESTRE . Timida e di poche parole, ma al tempo stesso efficace e capace di risultati incredibili. Il futuro del fioretto femminile ha un nome e un cognome: Martina Favaretto. Noalese, appena 16 anni, alle spalle titoli under 14 e una voglia matta di emergere, in questi ultimi sei mesi ha fatto vedere qualcosa di straordinario. Ai campionati europei giovanili di Sochi, in Russia, ha mostrato forse solo una parte delle sue grandissime potenzialità, ma a casa è tornata con quattro medaglie. Martina Favaretto è stata la regina incontrastata di questa edizione 2018 della rassegna continentale. Oro a squadre e bronzo individuale tra le under 17, oro individuale e argento a squadre tra le under 20 di fioretto. Meglio di lei ha fatto solo un altro azzurro, anche lui quasi coetaneo: parliamo dello spadista Davide Di Veroli, tre ori e un argento in quattro gare con il poker d’oro sfuggito solo ieri nella gara a squadre contro l’Ungheria.
Insomma, il futuro della scherma è ancora azzurro e la giovanissima Favaretto può e potrà dire molto negli anni a venire. Quest’anno è sbarcata al Circolo Scherma Mestre accompagnata dal maestro Mauro Numa con cui ha lavorato nella sala di Camposampiero, non lontano da Noale, sotto l’insegna della Comini. I primi passi Martina Favaretto li aveva mossi anche con Dorina Vaccaroni, altra olimpionica, altra campionessa e sempre compagna di sala a Mestre di Mauro Numa. Ma il dna vincente non lo si acquisisce: o lo si ha, oppure no.
Martina Favaretto evidentemente ce l’ha e in questi ultimi anni, soprattutto ultimi mesi, lo ha affinato. Si sta sgrezzando, anche se molto lavoro deve essere ancora fatto e quindi viene da chiedersi cosa possa riuscire a raggiungere questa ragazza. Da settembre è stata impegnata nelle prove nazionali under 17, under 20 e assolute. Nel Circuito europeo under 17 in Coppa del Mondo under 20, e poi il commissario tecnico azzurro Andrea Cipressa l’ha chiamata anche a Torino per annusare l’aria della Coppa del Mondo assoluta. La ragazza è arrivata ai piedi del podio di Un Gp Fie, sconfitta solo dalla grande Arianna Errigo. In quasi tutte le altre gare disputate in questi ultimi sei mesi è sempre salita sul podio.
Lo stesso Andrea Cipressa l’ha definita più volte una “macchina da guerra” e per questo le ha dato fiducia in questo Europeo di Sochi in entrambe le categorie. Paradossalmente ha fatto meglio contro avversarie più grandi ed esperte, ma se si escludono un paio di occasioni non ha mai tradito le attese in stagione. Grandi aspettative, grande pressione sulle sue spalle e il collo che pesa per le tante medaglie potute finora indossare.
A livello giovanile negli ultimi anni solo Camilla Mancini ed Erica Cipressa hanno saputo mantenere ritmi così elevati nel fioretto femminile. Ma Martina Favaretto sembra avere una marcia in più. E attenzione, perché è pur vero che le Olimpiadi di Tokyo saranno tra un anno e mezzo, ma per i fenomeni le porte devono sempre rimanere aperte.
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