«Marocchino, torna a casa in barcone»
CHIOGGIA. Pasqua amara per il giocatore della Clodiense Luca Bargiggia, figlio del noto giornalista televisivo Paolo. Il ventenne granata, nativo di Pavia, è stato, squalificato addirittura per dieci giornate dal giudice sportivo per avere, secondo quanto scritto nel comunicato, rivolto a un calciatore avversario espressione comportante offesa e denigrazione per motivi di colore e origine etnica. Succede tutto a partita terminata, con la Clodiense vincitrice per 1-0. Gli animi dei giocatori in campo sono piuttosto surriscaldati già da un po’ di tempo. Tra questi ci sono Bargiggia, entrato a cinque minuti dalla fine e l’attaccante della Virtus Castelfranco, Hamza Oubakent, italiano di origine marocchina. Tra i due c’era già stato uno screzio nei minuti finali della gara per un fallo che il giocatore emiliano aveva subito da Bargiggia e che per questo motivo era stato ammonito. Dopo di che il duello rusticano è durato anche dopo il fischio finale coinvolgendo altri giocatori, prontamente divisi dai dirigenti delle due squadre. Parapiglia trascritto nel rapporto del direttore di gara che infatti, oltre alle dieci giornate più una per l’ammonizione in diffida a Bargiggia, è costato tre turni di squalifica allo stesso Oubakent, per avere messo le mani addosso al giocatore granata e due giornate a testa al secondo portiere emiliano Cordisco e a Martina. Tuttavia l’espulsione dei giocatori non appare nei referti consegnati dall’arbitro alle società. Luca Bargiggia si è detto esterrefatto dal provvedimento del giudice.
«Con Oubakent», spiega, «ci siamo beccati come spesso succede in campo, ma non mi permetterei mai di rivolgere offese razziste a un altro giocatore, anche perché il mio compagno di stanza è un ragazzo di colore, figurarsi se potrei dire mai cose del genere. L’offesa massima che gli ho rivolto è stata “testa di c...” e non credevo che fosse un insulto tale da beccarmi dieci giornate di squalifica. A me non risultava nemmeno che fossi stato espulso».
Di tutt’altro genere però la versione di Hamza Oubakent. «Da quando è entrato in campo», dice, «ha continuato ad offendermi dicendomi “marocchino di m..., tornatene a casa con il barcone”. A quel punto anch’io ho sbroccato e ho reagito. L’arbitro era a due passi e ha sentito tutto, anzi non capisco perché non lo abbia cacciato prima».
Il presidente della Clodiense, Ivano Boscolo Bielo, si è detto rammaricato per la vicenda. «Per noi il codice etico», sottolinea, «è fondamentale e siamo contro qualsiasi forma di razzismo. Adesso sentirò meglio la versione del giocatore, dopo di che decideremo se presentare o meno ricorso». Il giudice ha anche squalificato per una giornata il granata Amadio per l’ammonizione in diffida.
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