«Mario, un grande uomo in campo e fuori»

VENEZIA. Dall’altra parte prima silenzio, poi una voce che non è la solita. Gianni Bubacco sa perchè noi della Nuova gli abbiamo telefonato. «Purtroppo è vero, mi ha chiamato la Rosanna un’ora fa» racconta il portierone degli Anni Sessanta, « e mi ha raccontato tutto. L’operazione era andata bene, deve essere sorta qualche complicazione. Non lo so. So solo che oggi non ho perso solo un amico, ma qualcosa di più, molto di più». Un attimo per prendere il fiato. «Abbiamo cominciato assieme, la stessa trafila, poi lui nel ’62 andò alla Roma. È una grande perdita, uomo vero in campo e fuori. Duro? Il giusto, si faceva rispettare. Ma chiedetelo a tutti, era un difensore leale. E fuori un uomo di una bontà infinita. Dicono che i ciosoti sono baruffanti, ma a guardare lui bisogna smentire questa nomea».
Affranto anche Dino D’Alessi. «Mi chiedo davvero come è possibile. era sereno poche settimane fa quando ci hanno premiato allo stadio. Un grande. Per me oggi è un giorno triste, ma se penso a quante ne combinavano in coppia lui e Toni Spavento, mi viene da sorridere. Ricordo il giorno del mio esordio, io e Guizzo alla prima partita a San Siro, fu proprio Mario a darci i consigli giusti, a trasmetterci sicurezza. Innamorato del calcio e del Venezia, una volta per una partita di vecchie glorie ci ha visto “molli” e ci ha caricato. «Xe come una finale de Copa dei Campioni» ci urlò in ciosoto, «e mi no vogio perdare». Purtroppo la vecchia guardia se ne va, ma Mario ritroverà Frascoli, Tarantino e purtroppo qualche altro». Eros Seda non sapeva nulla. «Mario? Che brutta notizia. per i giovani di Chioggia era un simbolo, un esempio da seguire. Lo trovai quell’anno alla Roma, poi è stato mio compagno nel Venezia, dove lui chiuse la carriera da libero. E poi anche mio allenatore, in una annata non proprio felice, nel 76-77. Sono veramente addolorato, abbiamo perso non solo un amico, ma una persona che aveva in sè i valori veri dello sport. Sapeva soffrire». (c.cr.)
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