Marghera, un universo del pallone

MARGHERA. La grande famiglia del Calcio Marghera è composta da un gruppo di circa 150 ragazzi, suddivisi in otto squadre, di età compresa tra i 5 e i 17 anni, seguiti da sedici tra allenatori, preparatori dei portieri e aiuto allenatori. Un gruppo che il presidente Enrico Ardolino e il vice presidente Francesco Piccinini hanno in questi ultimi anni cercato di cementare, partendo dal lavoro svolto dalla passata gestione di Massimo Senin.
Come spesso ricorda Piccinini la società «si è assunta un onere gravoso, quello di condividere un progetto sociale e sportivo, vivendo il tempo libero con i ragazzi e per i ragazzi, insegnando loro a rispettare le regole e promuovendo l’uguaglianza e il merito anche quello dell’avversario che è sempre un compagno di gioco». Un lavoro che è stato affidato ai due responsabili del settore giovanile Michele Vio e Andrea Biancato che hanno concentrato l’attività sui principi veri del gioco del calcio, in cui ogni ragazzo potesse crescere tutelato e seguito da persone competenti.
Come gli allenatori delle giovanili, Alessandro Zardon e Matteo Barbassa per i piccoli amici rossi, Beatrice Urlando per i piccoli amici bianchi, Fabiano Biancato e Giovanni Ballarin pulcini 2006, Nicolò Biancato pulcini 2005, Michele Vio pulcini 2004, Paolo Dal Gesso e Federico Zamattio esordienti 2003, Andrea Baldin e Nicolas Adranno esordienti misti, Enrico Casano ed Emiliano Vianello giovanissimi.
Lealtà, rispetto per avversari e compagni, educazione sportiva e scolastica, diritto di divertirsi e giocare, di fare sport sono i cardini dell’attività del Marghera. Interessante l’intervento che riguarda l'aspetto scolastico, quando per i piccoli studenti e calciatori vengono organizzate delle vere e proprie giornate studio il sabato, in cui gli atleti si ritrovano la mattina per svolgere assieme i compiti, poi mangiano tutti assieme e svolgono al pomeriggio allenamento o partita. Ma non solo.
Da non sottovalutare infine l’alto potere aggregante che il sodalizio granata esercita in una realtà sociale particolare come la municipalità di Marghera, dove importante è la presenza di cittadini extracomunitari. Nelle otto formazioni giovanili iscritte nei campionati federali militano ragazzi di vari etnie, in un ambiente sereno, dove si parla una grande lingua comune, il gioco del pallone. Che sia il campionato o un torneo. Come quello giunto alla decima edizione intitolato a Massimo Spanio, il ragazzo di 33 anni che venne ucciso in Brasile da un gruppo di teppisti, a cui il Calcio Marghera dedica un Memorial in aprile riservato agli esordienti, vivendo un’esperienza all’insegna dell’amicizia, della sana competizione, dell’altruismo e del gioco di squadra.
Nel quotidiano in edicola lunedì 19 una pagina speciale.
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