L’ultima delusione per l'Unione Venezia: addio playoff
BERGAMO. «Finisce qui», come dice il mitico Marianella. Oppure «La musica è finita», copiright di Ornella Vanoni. La verità è che il campionato del Venezia è finito da qualche mese e questa contro l’AlbinoLeffe non è altro che l’ennesima indecorosa prestazione di una squadra senza cuore per soffrire, senza testa per ragionare e senza unghie per graffiare. Mancano anche i soliti sempre citati attributi, che a quanto pare nel calcio contano.
Il Venezia arriva allo scontro diretto per un posto nei playoff e fa il primo vero tiro in porta al 93’ (Kirilov, para Offredi, sulla respinta Maracchi manda la palla sull’esterno della rete) e riesce anche ad andare in gol al 94’, ancora con Maracchi, di testa. Uno dei gol più inutili della storia. Inutile perché un AlbinoLeffe semplicemente attento, ma mai feroce, di gol ne fa due, dopo aver sbagliato un rigore tirato come peggio potrebbe un novantenne con problemi di deambulazione. Il regalo di Cissè, invece, non dà la carica e fa scivolare la partita nella china percorsa tante altre volte quest’anno, soprattutto in un girone di ritorno di povertà tecnica e atletica da record.
Insomma, ci si poteva aspettare qualcosa dopo aver assistito alla ultime esibizioni di questa squadra? La speranza esiste sempre, ma quando comincia la partita il muso va a sbattere contro la realtà. Veleno a parte, se volete anche la buona notizia, eccola: il campionato, almeno per il Venezia, è finito. Chi vuole tiri fuori la barca, chi può faccia la prova costume, da domenica prossima almeno non ci daremo pugni sul fegato.
Bergamo, 4 maggio, dunque, e siamo al capolinea. 2-1 per l’AlbinoLeffe, la Feralpi Salò vince a Reggio Emilia, il Venezia chiude la stagione al decimo posto. In un campionato così mediocre che - nonostante il veleno di cui sopra - poteva finire anche quinta o quarta. Facile adesso piangere sul pareggio contro il Pavia in casa o la sconfitta al Penzo con la Carrarese, o le lunghe trasferte senza un tiro in porta. Squadra mediocre che non ha trovato i colpi giusti contro avversari mediocri, dalla prima all’ultima partita, questa, contro un AlbinoLeffe che ha fatto un girone di ritorno poco meglio di quello arancioneroverde.
La partita? Un episodio chiave al 30’: Sosa stende Cissè, rigore ed espulsione: il bomber della Guinea tira un rigore in mano a Fortunato, ma il Venezia resta in dieci. E allora difesa a quattro, quindi centrocampo meno sostanzioso, attacco isolato. Fortunato fa un miracolo su Girasole, poi becca il gol di testa da Allievi prima dell’intervallo. E nel secondo tempo quando ti aspetti il ruggito del leone arancioneroverde ferito, è ancora il portierino del Venezia a fare il protagonista. Unico contropiede, non sfruttato da Cori, poi ancora bergamaschi, e Beduschi che risolve una mischia. Secondo gol nato da corner, colpa di un episodio, dicono. Ma questi episodi capitano sempre agli altri? Intanto finisce anche a Reggio con l’1-0 del Salò, ma neanche questo dà la scossa. I cambi non servono, gli azzurri di Gustinetti azzardano accenni di tiki-taka, lasciamo stare, via. Maracchi cerca la porta e la trova. La trova anche il Venezia, ed è quella per uscire dal campionato.
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