«Loro hanno tanto talento ora mi concentro solo su gara-1»

TRENTO. Non avrà rotazioni lunghissime, non sarà dotata di un talento fuori dal comune, ma questa Dolomiti Energia Trentino è una squadra che fa davvero paura. La banda di coach Maurizio Buscaglia,...
TRENTO. Non avrà rotazioni lunghissime, non sarà dotata di un talento fuori dal comune, ma questa Dolomiti Energia Trentino è una squadra che fa davvero paura. La banda di coach Maurizio Buscaglia, il cui nome è finito sui taccuini dei gm di mezza Europa nonostante il tecnico umbro abbia sottoscritto da poco un contratto triennale con Trento, si presenta infatti alla prima finale scudetto della sua storia con la giusta convinzione per portare a termine un’impresa che avrebbe dell’incredibile.


Già definita la Leicester del basket, Trento, società nata nel 1995 e da 3 anni nel giro della Seria A, è andata ben oltre le più rosee aspettative. Qualcosa di buono si era già visto nel recente passato, su tutto una clamorosa finale di EuroCup centrata nel 2016, ma quest’anno la rosa di Buscaglia ha voluto far qualcosa di davvero grande, risalendo la china dopo un girone d’andata a dir poco rivedibile (l’Aquila era tredicesima a metà campionato) grazie a 12 vittorie nel girone di ritorno. Ai playoff, per il momento, Trento è poi sembrata un vero e proprio rullo compressore, piegando le ultime due vincitrici dello scudetto e sovvertendo ogni pronostico: 3-0 il parziale rifilato a Sassari, 4-1 il risultato con cui Milano è stata demolita.


Insomma, trascinata da un sistema difensivo che non ha eguali in Italia, la Dolomiti Energia si è arrampicata fino a un passo dallo scudetto, dimostrandosi più forte anche di una malasorte che negli ultimi mesi l’ha privata di ben quattro giocatori: Lighty (rottura del menisco, poi ceduto a Sassari), Baldi Rossi (problema al ginocchio), Moraschini e Marble (entrambi ai box a causa della rottura del crociato). Nelle difficoltà è così emerso il talento dei restanti otto elementi a disposizione di Buscaglia, con il trio Craft-Beto-Hogue che nella post-season ha dominato qualsiasi avversario.


Al timone di questa nave che viaggia con il vento in poppa c’è poi lo stratega Maurizio Buscaglia, un allenatore che ha ormai legato inscindibilmente il suo nome alla piazza trentina, come testimoniano le sue undici stagioni alla guida dei bianconeri.


«Prenderemo anche questa serie una partita alla volta, senza stare troppo a pensare a quante partite restano da giocare», ha commentato l’allenatore trentino, «per questo siamo concentrati esclusivamente su gara-1, che stiamo preparando molto bene, con grande motivazione e voglia di giocare come è ovvio sia vista l'importanza dell'appuntamento. Le qualità migliori di Venezia? Ne hanno tante, penso innanzitutto al grande talento dei singoli giocatori, combinato con la grande capacità di giocare assieme che non è banale quando assieme ci sono così tanta qualità e una simile profondità di roster. In tante cose credo che la Reyer abbia fatto una stagione simile alla nostra, dimostrandosi capace di restare unita e compatta anche nelle difficoltà. De Raffaele ha promesso un tuffo in laguna in caso di scudetto? Non riesco a pensare oltre a gara-1, quindi niente voti».


Sergio Zanella


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