«Lo stadio? Aspettiamo le linee guida Enac»
MESTRE. Impianti sportivi, questione annosa per Venezia e la terraferma. Una schiarita all’orizzonte? È quanto si è cercato di carpire dal sindaco Giorgio Orsoni nel corso del convegno “Gli impianti sportivi nella terraferma veneziana”, organizzato dal Comitato Interclub Service coordinato da Antonio Serena. Molti i dirigenti di società sportive presenti, ma anche il vicesindaco Sandro Simionato per anni assessore allo Sport. «Come? Dove? Quando?»: Antonio Serena, coordinatore del Comitato, ha messo subito tre parole in chiaro rivolgendosi direttamente al sindaco Orsoni facendo riferimento al nuovo stadio. «Stiamo aspettando che Enac ci dica cosa possiamo fare nelle aree di Tessera, dopo che un anno fa è stato bloccato il progetto iniziale» ha spiegato in chiusura il primo cittadino di Ca’ Farsetti, «leggo che saremo in dirittura d’arrivo, io preferisco fare gli annunci quando le operazioni sono fatte o fattibili, mentre il PAT è ancora fermo in Regione, e non voglio aggiungere altro sulla questione. È logico che serve l’intervento del privato per i grandi impianti e lo stadio deve coinvolgere l’intera area metropolitana». Le linee guida dell’Enac sono attese nei prossimi giorni e solo allora il sindaco potrà relazionare Yury Korablin, presidente del Venezia, che è arrivato a Mestre mercoledì sera. «Per quanto riguarda i grandi impianti abbiamo la necessità, oltre allo stadio, di un palasport e di una piscina olimpica, oltre che di un campo di gare per le attività nautiche. Sulle strutture esistenti bisogna apportare delle migliorie, possiamo solo rimproverarci di non avere tante risorse a disposizione, ma è già stato stilato un programma. Vediamo poi quali saranno le indicazioni sugli impianti inserite nella prossima Legge di Stabilità».
In apertura Giorgio Chinellato, presidente del Panathlon di Mestre, ha acceso le polveri. «Più che una soap opera è una tragedia greca. Questa è una città sportiva viva, fertile e sana» ha detto, «ma nell’ultimo trentennio, per quanto ricordi io, le amministrazioni comunali non sono riuscite a stare al passo con i tempi. Le strutture sportive cittadine sono in condizioni pietose: come mai amministrazioni come Jesolo e Caorle sono riuscite a realizzare strutture che adesso ospitano avvenimenti a livello nazionale? Calcio e basket sono solo la punta dell’iceberg».
«Ci sono delle urgenze impellenti» ha aggiunto Renzo De Antonia, delegato provinciale Coni, «un palasport polivalente di medie dimensioni, tipo quello ventilato a Marghera, poi un miglioramento del Polo Nautico a San Giuliano».
«Venezia ha perso due occasioni imperdonabili» ha aggiunto Paolo Cercato, responsabile degli impianti sportivi, «in occasione di Italia 90 e dei Giochi del Mediterraneo del 1997. Credo poi che la gestione degli impianti sia una questione prioritaria, serve uno sportello unico che si faccia carico delle problematiche delle società sportive».(m.c.)
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