Lo Jesolo si spegne la Rucker scappa e respinge l’assalto
Serie C Gold. Un terzo quarto inguardabile per la Secis Matteo Maestrello non può risolvere tutti i problemi
JESOLO. «Salutate la capolista», prova ad accennare la cinquantina di tifosi venuti da San Vendemiano al Pala Cornaro per sostenere la propria squadra.
E magari l’applauso è scappato anche a quelli di casa, perché la Rucker con un terzo quarto da favola, o con un terzo quarto allarmante offensivamente per lo Jesolo, fate voi, la capolista se ne è andata sul + 18 (53-35). Mai nessuno, forse Oderzo, aveva osato così tanto in casa dello Jesolo. L’analisi parla chiaro.
Matteo Maestrello, 17 punti nei 29 di squadra del primo tempo, non può essere lasciato solo a risolvere i problemi offensivi. E da un punto di vista mentale, i giovani di Guerra hanno mollato troppo presto la presa, quando cioè sono sorte le prime difficoltà con i muscoli e le braccia di Medizza, Mediss, Mossi e Pin Dal Pos che si sono fiondati su ogni pallone, che tentava di venire a contatto con il loro ferro.
Morale della favola, dal bel 29-29 al lungo intervallo, lo Jesolo ha subito un break micidiale di 26-6 finendo sotto di 20 (35-55) dopo 15” dell’ultimo quarto con il canestro di Muner. Nel primo tempo lo Jesolo spaventa l’imbattuto San Vendemiano partendo con un 11-4 di parziale a 4’30” dalla prima sirena. Matteo Maestrello buca la retina segnando sette punti e costringendo coach Mian ad alternare su di lui in marcatura Mediss, Mossi e Medizza. Il primo campanello d’allarme suona con il 10-2 ospite per il sorpasso Rucker di Muner (14-13) dopo 48” del secondo quarto. Si va avanti in equilibrio fino al 29-29, poi la svolta. I trevigiani si scagliano come un fulmine sul canestro avversario, segnano Medizza e Mossi (34-29). Lo Jesolo si incaglia sulle braccia alte della difesa e il primo canestro su azione del terzo quarto è solo a 2’08” dal 30’ con Bovo (35-46), dopo il 4/4 dalla lunetta di Zatta (31-34) e dello stesso Bovo (33-38). La tripla di Mediss dall’angolo del +16 (51-35) spegne i riflettori sull’incontro. Nell’ultimo quarto c’è l’orgoglio di Ruffo che segna otto punti di fila (54-69), ma non basta.
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