Litorale Nord, trent’anni di storia

CA’ SAVIO. Buon compleanno, Litorale Nord. Compie trent’anni la società di pallacanestro di Ca’Savio che oggi primeggia in serie C Silver, alla ricerca di un’altra storica promozione dopo quelle del 1993 in Promozione e del 2007 in D. Trent’anni di basket in gialloblu a 360 gradi, dal 1986 ad oggi, che hanno coinvolto prima squadra maschile e femminile, il settore giovanile, e la tradizione di inizio anno con la sfida tra… scapoli ed ammogliati, l’appuntamento fisso per le vecchie glorie. Il Litorale Nord è la quarta creatura del basket fatto in casa da un gruppo di amici, i fratelli Dino e Giorgio Guerra, Moreno Vanin, Lino Perissinotto, Gabriele Scarpa (il migliore realizzatore di sempre), Maurizio Ballarin e Giampietro Enzo. Il primo tentativo è degli anni Settanta e portava il nome di Lido degli Europei. Poi quello di Ras Venezia ed infine Gruppo Sportivo Cavallino Treporti, formazioni che disputavano gli incontri interni di Prima divisione nel campetto all’aperto di cemento della scuola media Carpaccio negli anni Settanta e in quello del parco Baden Powell. Nel 1986 la nascita definitiva del Litorale Nord che con il fallimento dell’Edilenzo Serenissima ha saputo progressivamente imporsi come prima squadra di basket del comune veneziano e catalizzare su di sé tutte le attenzioni del settore giovanile e femminile fino a diventare punto di riferimento per atleti e giocatrici della vicina Jesolo.
«Ci è voluto tempo per arrivare dove siamo oggi» spiega il presidente Moreno Vanin, «dopo aver vinto nel 2007-2008 il campionato di D con Domenico Franceschetto in panchina puntavamo molto sullo spirito di gruppo e sul divertimento, Lorenzo Torcellan era il mago delle trovate, per esempio dopo ogni partita di campionato tutti i giocatori dovevano farsi la doccia con il guanto. E poi al venerdì sera c’era la birra obbligatoria nello stesso pub di sempre a Jesolo. Di quel periodo ricordo con grande affetto il compianto Claudio Dainese, un pilastro come giocatore dentro e fuori dal parquet».
«Abbiamo formato anche la squadra femminile» prosegue Vanin, «non dimenticherò mai quando nel 1990 al San Marco di Mestre… in una palestra gremita le nostre ragazze persero per 70-7 e che il primo nostro canestro venne accolto con un boato».
La prima divisa del Litorale Nord aveva un colore particolare, giallo-fucsia che poi lasciò il posto al gialloblu di oggi. «Ci piacevano le divise rosanero come il Palermo e proponemmo l’idea in una tintoria di Mestre. Poi optammo per il colore giallo viola pensando ai Los Angeles Lakers. Sembravamo dei pipistrelli quando facevamo allenamento, ogni volta che tiravamo a canestro le maniche della felpa si aprivano come ali». La vera memoria storica della Baia è Dino Guerra, l’uomo con i baffi e con la ventiquattrore grigia piena di ricordi, articoli di giornale e foto di un tempo che si ha paura persino di guardare per non rovinarle. «Di cose ce ne sono tante da raccontare» dice l’enciclopedia vivente della Baia «le trasferte lunghissime a Merano, i tornei dei campeggi quando eravamo GS Cavallino Treporti e le feste per la Promozione nel 1991. Vincemmo lo spareggio con il Dolo e negli spogliatoi per la felicità allagammo i bagni, ci servivano le canoe per uscire». Dino Guerra tra l’altro da tifoso vanta il record assoluto di presenze, tra partite in casa e fuori. Come lui non c’è nessuno.
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