Le donne del Taliercio stravedono per il capitano

Un ritratto del gentil sesso presente tutte le domeniche al palazzetto E ci sono anche i piccoli che trascinano i nonni calciofili a vedere i granata
Di Thomas Maschietto
Cruccu foto er venezia juvecaserta bramos
Cruccu foto er venezia juvecaserta bramos

MESTRE. Sì … amo la pallacanestro piuttosto che il calcio, si.. amo la Reyer. E quel chiodo fisso per Phil Goss, votato il più bello dalle signore. Parlando con i più svariati tipi di tifosi, presenti dai più piccoli ai più grandicelli, vieni a scoprire tante di quelle cose che staresti a conversare con loro fino a domani. La veneziana Martina Palma, per esempio, ama la Reyer perché ama il basket e viceversa. Per lei la domenica al Taliercio è diventata un impegno irrinunciabile perché «adora lo spirito della pallacanestro e il clima molto partecipativo».

Chi seguiva il calcio un tempo, adesso vede solo la palla a spicchi, è il caso di Dario Semenzato di Martellago e del papà classe 1934 Bruno di Marghera. Interisti sfegatati a trascinarli nelle palestre veneziane sono stati i più piccoli della famiglia. «Da tre anni mio nipote gioca nelle giovanili dei Giants», racconta nonno Bruno «e adesso non possiamo più smettere».

Il palazzetto, i due canestri, il pubblico più vicino ai giocatori. «Un puro spettacolo per le famiglie», dice Dario Semenzato, «e per passare una bella domenica».

Di Martellago è anche Andrea Galdiolo, anche lui preso per i capelli dal figlio tredicenne Nicolò che da qualche anno gioca a basket con il Team 78. E Il Taliercio, per chi si sta affezionando al sudore della palestra e allo show dei 10 sul parquet, è una calamita che ti attrae in maniera spaventosa. Gli abbonati come Roberta Nardi e Luca Zampieri si fanno anche le trasferte più vicine come Bologna.

Il tredicenne mestrino Piergiorgio Polato e l’amico Claudio Cordignano si fanno chiamare “piccoli ultras”, ma non ci crede nessuno, perché un po’ timidoni lo sono.

Per loro selfie subito pubblicato su facebook e per Piergiorgio c’è il rituale di legarsi la sciarpa della Reyer attorno alla vita, perché dice “porta bene”. Si rivede anche Maria Vittoria Salvarani di Venezia che per tornare sempre al Taliercio deve chiedere il permesso al lavoro.

Mette la pelle d’oca il selfie delle dodicenni mestrine Irene Penzo e Giulia Franzò che si immortalano con alle spalle i giocatori orogranata in riscaldamento. E poi, beh, ci deve essere per forza di cose la miss della serata, che non perde di vista un secondo Phil Goss. Lei è la ventunenne Greta Gobbo di Scorzè, un viso acqua e sapone che per una sera strappa il titolo della più bella, hostess e signore permettendo. Goss pare averla sentita e, dopo 1’45” di gioco, schiaccia in contropiede nel canestro che butta verso di lei. Gli occhi di Greta si illuminano un attimo.

Con lei ci sono in compagnia la mestrina Barbara Marangoni, anche lei “pazza” per Goss come anche Donatella Bernardinello. I due maschi del gruppo sono il mestrino Matteo Garlisi, abbonato a coppa e campionato, e Roberto Marcato di Mira che stravede per Owens.

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