L’assessore Filippini all’Edo: «Lo stadio non è più nostro»
MESTRE. L’Edo Mestre lancia il grido d’allarme per lo stadio Baracca, ma almeno per questa stagione non ci saranno pericoli. Terminato quattro anni fa nella lista degli immobili, diciotto tra centro storico (6), isole (3) e terraferma (9), affidati dall’amministrazione comunale al fondo immobiliare delle alienazioni per essere messo in vendita, lo stadio mestrino è ancora al suo posto. Nessuno si è fatto avanti per acquistarlo, ma ogni giorno potrebbero esserci novità. Il presidente Edoardo Luppari ha scritto lettere su lettere, telefonato agli uffici competenti per avere notizie rassicuranti, coinvolgendo gli assessorati allo sport e al patrimonio. «L’amministrazione comunale non dispone più, di fatto, dello stadio Baracca», ha spiegato Bruno Filippini, assessore al patrimonio, «essendo terminato da anni nella lista degli immobili messi in vendita da parte del fondo immobiliare. È nostro impegno però salvaguardare l’attività dell’Edo Mestre al Baracca fino al termine della stagione, ma anche garantire l’attività della società per i prossimi anni essendo uno dei sodalizi di punta dello sport cittadino». Una situazione attualmente di stallo, ma anche estremamente fluida, che congela l’ipotesi di accordi pluriennali. «Dobbiamo pensare anche a una soluzione alternativa per l’Edo perché l’area dello stadio potrebbe trovare un acquirente da un giorno all’altro», ha aggiunto l’assessore Filippini, «ma il quadro completo degli impianti e delle gestioni lo può avere solo l’assessorato allo sport. Dovremo lavorare di comune accordo». In relazione alla dismissione del Baracca , c’era l’ipotesi di realizzare un nuovo impianto nell’area del Taliercio con una capienza di 1.500 spettatori. (m.c.)
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