La Reyer ringrazia la sua “mano calda”
MESTRE. Primato conservato, fattore campo rispettato dalla Reyer, ma Pistoia ha fatto tremare fino all’ultimo secondo la squadra di Recalcati che adesso “vede” il primo obiettivo della stagione, la Final Eight. La Reyer (6 vittorie in 7 gare) fa meglio della Reyer di Steve Hawes (1973-1974), che alla settima giornata perse alla Misercordia contro Siena, ma ancora troppe ombre a fare da contrasto alla luce fulgida del primo posto.
Ancora una prestazione incolore di Cameron Moore, magari in settimana troverà stimoli in più visto che sta arrivando Caserta, la sua ex squadra. Il giudice sportivo ha inflitto alla Reyer un’ammenda di 450 euro per “offese collettive e sporadiche agli arbitri”.
Lituano. «Sono importanti i due punti», ha esordito Deividas Dulkys, topscorer con 15 punti ma anche eccellente difensore, «per inanellare un’altra vittoria. In questo campionato non c’è alcuna partita scontata in partenza, soprattutto quando affronti avversari determinati come Pistoia. Per fortuna nel finale siamo riusciti a tirarci fuori da una brutta situazione». Un cunicolo stretto dove si era infilata la Reyer da sola, capace di volare sul 49-31 con un break micidiale di 22-2 a cavallo di secondo e terzo periodo, per poi incatenarsi all’improvviso con le sue stesse mani. «Probabilmente abbiamo pensato di aver già vinto la partita», ammette Dulkys, «eravamo riusciti a fare un gran bel lavoro fino al +18, poi stavamo buttando tutto al vento a causa di un peccato di deconcentrazione». Se il passaggio dietro alla schiena a Peric ha innescato il calo di tensione dell’intera squadra, Dulkys è stato chirurgico al tiro (5/8 nelle triple), soprattutto a imbucare il “siluro” del 61 pari.
«La Reyer è una buona squadra che in ogni partita sa trovare un protagonista diverso. Contro Pistoia ho sentito di avere la mano “calda” per cui mi sono preso più responsabilità al tiro». Sua anche la difesa all’arma bianca su Milbourne nell’ultima azione di Pistoia. «Questa squadra ha le qualità per imporsi negli arrivi al fotofinish. Non lo facciamo apposta, finora è andata sempre per il verso giusto, quindi è una certezza e non una casualità. Una qualità che potrà tornarci utile nel corso della stagione».
Nelson. «Ammiraglio» in tuta, a bordo campo, ed esordio rinviato per un affaticamento muscolare, ma presenza vera e genuina al fianco di Casarin. Spencer Nelson ha partecipato alla partita come se fosse in campo, alzandosi per richiamare i compagni, per avvertire che stavano scadendo i 24”, per richiamare l’attenzione dello staff tecnico per inserire Peric a rimbalzo sugli ultimi tiri liberi di Hall. Ha un futuro da allenatore.
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