La rabbia del Frosinone spegne il sogno veneziano
FROSINONE. La resurrezione del Frosinone arriva proprio nella serata in cui il Venezia mette piede per la prima volta in questo stadio, fresco di ristrutturazione. Non va, finisce 2-1 per la squadra di Moreno Longo, che legittima il successo con un grande secondo tempo dopo aver sofferto le pene dell’inferno nei primi 45’. Il Venezia gioca la sua onesta partita, fa anche una buona figura, deve arrendersi però alla rabbia della squadra ciociara, che per larghi tratti ha visto in bilico anche la sua posizione, dietro l’Empoli. Immancabili i supporter arancioneroverdi, una cinquantina circa. Per loro deve essere un pugno sullo stomaco entrare in questo gioiellino che è il nuovo stadio “Stirpe” di Frosinone. Rifatto da poco tempo e in poco tempo, colorato e accogliente, con ottima visibilità in tutti i settori. A Venezia invece quella dello stadio nuovo è la favola infinita, nonostante il puntuale coro “Vogliamo lo stadio nuovo” che si alza al cielo di Sant’Elena ad ogni occasione.
Inzaghi in tribuna, D’Angelo in panchina, le scelte dello staff sono ispirate ad un minimo di turnover, anche perché lunedì c’è un’altra partitona, a Carpi. Confermato Vicario in porta, fuori Modolo colpito da un attacco febbrile in extremis, Del Grosso in campo permette a Garofalo di tirare il fiato, così come Zigoni dà il cambio a Geijo. Stulac, non impiegato nella nazionale slovena, riprende i comandi del centrocampo. Meno rivoluzioni nel Frosinone, che soprattutto nelle battute iniziali conferma di attraversare un momento difficile. Si rivede in porta Vigorito, qualche anno fa passato in arancioneroverde.
Classico inizio “di studio”, squadre prudenti e attente, ad una percussione di Dionisi risponde Falzerano, molto vivace nella sua zona, come al solito. Portieri inoperosi, una punizione di Stulac sbatte sulla barriera, risposta di Ciano, ancora su punizione e palla che si perde in curva. Quasi a sorpresa passa in vantaggio il Venezia: 25’, palla lunga di Domizzi verso l’area dei ciociari, Ariaudo, forse preoccupato dalla presenza di Zigoni, colpisce di testa all’indietro e inventa un pallonetto che beffa il suo portiere con un’autorete beffarda. Cresce il nervosismo, Dionisi scaglia il pallone verso la panchina del Venezia, a gioco fermo, e si becca l’ammonizione. Il Frosinone vive minuti difficili, il pubblico dapprima si spazientisce, poi sceglie di dare la carica. Altra musica nel secondo tempo, o meglio, altro Frosinone. Gialloblu schiumanti ma più lucidi, una corsa verso il pareggio che arriva all’8’ ed è un gol da incorniciare, un destro a giro di Maiello, “alla Del Piero”, per capirsi. Furore Frosinone, sulla spinta e sull’entusiasmo Vicario deve intervenire due volte, grande la parata su Dionisi all’11’, mentre il Venezia arranca, aggredita, non riesce a costruire la sua manovra. Raddoppio del Frosinone al 16’, cross di Maiello, deviazione di Citro (subentrato nel finale del primo tempo all’infortunato Ciofani), palla sul palo e poi dentro. 2-1 e per il Venezia strada in salita. Dentro Fabiano, poi Firenze, il Venezia si riaffaccia nella metacampo avversaria ma rischia in contropiede e Vicario è bravo nel ribattere con il corpo una botta di Citro da pochi passi. Calano gli ardori e il 2-1 resta inchiodato.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia