La Marcia dell’Arcobaleno tra bel tempo e amicizia
TRIVIGNANO. La parentesi di un cielo sereno, dopo le ultime settimane piovose, aiuta la marcia dell’Arcobaleno a raccogliere mille e quattrocento partecipanti lungo i suoi quattro percorsi di sette, tredici, ventuno e trenta chilometri.
Un successo che premia il lavoro svolto dalla polisportiva Arcobaleno di Trivignano, in collaborazione con il comitato provinciale Uisp di Venezia, ma premia anche lo spirito che anima l’iniziativa da anni. Quello che riassume la presidente Maria Luisa Cipriano. «La nostra Polisportiva da diverso tempo rappresenta una realtà trainante nell'ambito della proposta di attività sportive, ma anche sociali e culturali, in stretta collaborazione con la Municipalità e con le scuole del territorio che numerose hanno aderito alla corsa. In generale, propone un modo diverso di partecipare che vuole dire essenzialmente il sentirsi coinvolti in un progetto comune, avere un'occasione per entrare in relazione con gli altri, uno stimolo per socializzare, in altre parole un'opportunità di crescere e rafforzarsi nei valori di solidarietà ed amicizia che stanno alla base del vivere assieme. Tutto questo e molto di più vuol dire organizzare e seguire la Marcia dell’Arcobaleno».
Marcia che ieri mattina è partita da Trivignano nel ricordo di un vecchio amico, Livio Pasqualato scomparso nel 2013, che per anni è stato uno dei motori della corsa. Si parte con il cielo sgombro da nubi, ma le piogge dei giorni scorsi lasciano una sorpresa inaspettata. Alcune auto rimangono bloccate nel fango. Risolutore l’intervento di un trattore a fine gara. Altre purtroppo subiscono una visita non gradita dei ladri, ormai un classico in tutte le corse e marce.
Dal punto di vista sportivo, invece, i protagonisti assoluti i sono stati gruppi, i più numerosi dei quali vengono premiati con premi assortiti.
Primo classificato il gruppo marciatori Biancade di Treviso. Secondo il gruppo “Amici di don Orione” di Chirignago, terzo il gruppo marciatori Bancarella di Mirano.
Tra i più caratteristici spiccano il gruppo “Run 19.40”, arrivato settimo, che prende il nome dall’ora di allenamento del mercoledì, le 19.40 appunto. Subito dietro il gruppo delle coccinelle scout di Trivignano. Piccole rovers e scolte sino ai 10 anni che dopo la “fatica” della sette chilometri rimangono a correre nel parco adiacente la partenza, sino al momento della premiazione, per niente spossati dalla corsa precedente.
Oppure la simpatica apparizione del gruppo marciatori del “Gruppetto lento” di Zelarino, o quella del “Capiteo” di Borbiago, quando il sacro sposa il profano, un gruppo corsa che prende il nome dall’unico santuario della terraferma veneziana.
O infine i clown del Piccolo Principe, che improvvisano un piccolo spettacolo prima della partenza.
Non solo gruppi. Tra i singoli partecipanti un amico dell’associazione Arcobaleno, il campione ipovedente di arrampicata sportiva Alessandro Causin che accompagnato dai genitori è passato lungo gli argini, accessibili e praticabili e tra i vecchi mulini del Dese e i ristori della corsa. Un percorso che viabilità e cementificazione rischiano adesso di cancellare per sempre.
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