La Lega Pro quasi dimezzata Nomi illustri di club in vendita
MESTRE. Scenario inquietante per la Lega Pro alla vigilia della scadenza del 30 giugno, anche perché la geografia del calcio professionistico italiano potrebbe essere sconvolta non solo dai problemi finanziari di tanti club, ma anche dall’evolversi delle indagini del calcio scommesse. L’FBC Unione Venezia non è l’unico club di Lega Pro a essere in difficoltà, intanto nemmeno il Savona e il Varese hanno provveduto al pagamento degli stipendi del bimestre marzo-aprile. A Cuneo la società è in vendita, il patròn Rosso sta trattando con l’imprenditore romano Alessandro Nuccilli, a capo di una cordata. Nubi nere anche a Castiglione, dove i tifosi hanno chiesto l’apertura anticipata della campagna abbonamenti per venire in aiuto al neopromosso club virgiliano, tempi stretti per un cambio di proprietà, anche se una società di serie A è disposta alla partnership prestando alcuni giovani. Il Mantova ha risolto i problemi con la nomina del nuovo presidente Musso e il 55% nelle mani dell’Sdl. Buio pesto a Monza dove è andata inevasa anche la quinta asta per la vendita della società, che quindi dovrà rinunciare alla Lega Pro, ma rischia di sparire del tutto qualora non si facesse vivo un acquirente alla sesta asta, fissata dal giudice per oggi.
Il Varese ha un nuovo proprietario da inizio mese con l’arrivo del libanese Alì Zaiter, ma al 25 giugno non sono stati effettuati i bonifici per gli arretrati. In Veneto, oltre al Venezia, c’è il caso Real Vicenza: il presidente Diquigiovanni ha ufficializzato da settimane il suo disimpegno, all’orizzonte nessun acquirente. Problemi a Carrara dopo l’annuncio di Gigi Buffon di passare la mano, ma alcuni imprenditori sembrano disponibili ad affiancare il portiere della Juve. Grosseto in vendita, tifosi preoccupati dopo l’annuncio di Camilli di non iscrivere la squadra, anche sul club toscano si è interessato Nuccilli. Maceratese con il problema stadio, ma è vicino l’accordo con l’Ancona. Al Sud le società più a rischio sono Ischia Isolaverde, Barletta e Reggina, nuovi presidenti a Benevento e Caserta. Tra le nove squadre retrocesse, al momento solo Albinoleffe e Pordenone sembrano disposte a garantirsi il ripescaggio versando i 500 mila richiesti a fondo perduto, come stabilito dall’ultimo Consiglio Federale. Il Cda del Forlì dovrebbe ufficializzare oggi la rinuncia, rinuncia già decisa da Gubbio, San Marino e Aversa Normanna. La Pro Patria rischia di sparire e di non iscriversi nemmeno in serie D, il Savoia è fallito, infine il Messina è implicato nell’ultimo filone del calcio scommesse. (m.c.)
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