La Coppa del Mondo resta all’Arsenale
VENEZIA. Sarà ancora una volta il palasport dell’Arsenale a ospitare l’unica tappa italiana di Coppa del Mondo di fioretto maschile. L’edizione numero 37 del Trofeo “Città di Venezia” si disputerà a due passi da Piazza San Marco sabato 15 e domenica 16 marzo, e per la quarta volta consecutiva sarà Alilaguna a marchiare il trofeo che andrà al vincitore. Non solo, la federazione internazionale ha confermato Venezia quale tappa del prestigioso Gran Prix, cosa che porterà gli atleti a ottenere un punteggio maggiorato e a poter gareggiare anche per questa ulteriore classifica che comprende i punti delle tappe in calendario a Venezia, San Pietroburgo e Tokio.
Il programma del Trofeo Città di Venezia prevede ancora una volta i gironi di qualificazione al sabato e le dirette la domenica, partendo dal tabellone a 64 fino alla finale prevista nel tardo pomeriggio. Non meno di 140 gli schermidori attesi sulle pedane dell’Arsenale, in arrivo da trentacinque Paesi diversi; in pratica tutti i migliori al mondo visto il prestigio e la storia di questa manifestazione. Oltre alla nazionale italiana ci saranno infatti i rappresentanti di Russia, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Giappone, solo per citarne alcuni. Lo scorso anno a trionfare fu l’azzurro Andrea Cassarà, mentre terzo chiuse Andrea Baldini, sconfitto di misura nel derby italiano di semifinale.
«Saremo al completo e punteremo ancora una volta al successo» garantisce il commissario tecnico azzurro, Andrea Cipressa, «è la sola tappa italiana in calendario, oltretutto nella mia città, quindi ci tengo moltissimo a vedere i ragazzi sui gradini più alti del podio all’Arsenale. La scorsa settimana abbiamo vinto con merito la prova a squadre a Parigi, sconfiggendo il Canada, il Giappone e la Russia prima dei francesi che erano sostenuti da oltre tremila tifosi. Lo abbiamo fatto lasciando riposare proprio Andrea Cassarà (era leggermente infortunato, ndr), che il giorno precedente aveva chiuso al secondo posto l’individuale. Dimostrando così che la squadra ha gli attributi e la forza per imporsi anche quando viene a mancare uno dei quattro elementi che la costituiscono. I rincalzi comunque ci sono: Luperi e Nista devono ancora crescere, Biondo può vincere o perdere contro chiunque, e c’è da lavorare con i giovani. Ma la strada è quella giusta anche se le Olimpiadi di Rio de Janeiro sono ancora lontane. A Venezia si vuole vincere».
Simone Bianchi
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