«La Beach Arena struttura perfetta per le gare nazionali»

Laura Bruschini: il merito più grande è lo spazio per i giovani Nel 2001 ho vinto il campionato al terzo mese di gravidanza
JESOLO. Alla voce “Jesolo Beach Volley Arena” si associ pure il Lungomare delle stelle dedicato ai personaggi più importanti del panorama italiano. Tanto il paragone regge, eccome se regge. L’Arena di via Orseolo, a due passi dal Villaggio Marzotto di Jesolo Pineta, è la sabbia di allenamento e di gioco dei due padovani Mattia Bottolo e Tobia Marchetto che hanno portato il Veneto alla vittoria del Trofeo giovanile delle Regioni. E anche della clodiense Vittoria Vianello e della padovana Chiara Mason che hanno bissato il successo in campo femminile per il Veneto alle Kinderiadi 2017.


Qualche giorno fa a lasciare l’impronta dei piedi, delle ginocchia e dei gomiti con qualche tuffo spericolato sotto la rete della “Beach Arena” è stata la pioniera per eccellenza del beach volley femminile Laura Bruschini. Schiacciatrice originaria di Lecco, Laura è un monumento della disciplina a livello nazionale: sulle spiagge di tutta Italia ha vinto sette titoli italiani di volley sulla sabbia, tre ori, un bronzo, un argento agli Europei ed un quinto posto alle Olimpiadi di Sydney 2000.


«Sono venuta in villeggiatura qui a Jesolo Pineta per ammirare la Beach Arena e osarne calcare la sabbia», spiega Laura Bruschini, «una toccata e fuga nella struttura di gioco famosa in tutta Italia perché da anni lavora sui giovani». Laura Bruschini è rimasta a bocca aperta quando ha visto l’arena: «E per una serie di validi motivi: dieci campi, la qualità della sabbia, della struttura e ho visto dei piccoli atleti allenarsi con bravissimi istruttori». Il palazzetto a cielo aperto di via Orseolo potrebbe ospitare una tappa o la finale di un campionato italiano? «Assolutamente sì. Già tre anni fa c’è stato il Trofeo delle Regioni, quindi i numeri ci sono». Cosa lega una campionessa come Laura Bruschini a Jesolo? «Da ragazza – il 26 agosto compirò 51 anni – ho disputato un torneo sulla spiaggia jesolana e poi c’è la mia amica Cristiana Parenzan». Servirebbe un libro per raccontare la favola della leggendaria campionessa di Lecco. Figlia d’arte, suo papà Eugenio era portiere della Spal in serie A negli anni ’60, ha trasmesso la passione del beach volley alla figlia Gioia che si è allenata per qualche giorno alla Beach Arena. Insieme a lei c’era un’altra stella nascente, Claudia Consoli premiata come migliore centrale agli Europei under 16 di dieci giorni fa giocati in Bulgaria. Un aneddoto su tutti? «Ho vinto il campionato italiano nel 2001 al terzo mese di gravidanza di Gaia… Nessuno lo sapeva, la mia compagna di squadra svenne dal caldo, mentre io che ero incinta stavo meglio di lei».


Thomas Maschietto


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia