Jesolo, una rimonta targata Maestrello Caorle, un amaro ko

Serie C Gold. I fratelli Nicola e Matteo decidono il derby Bovolenta sbaglia il tiro da tre del possibile overtime

JESOLO. Un tiro da tre che non tocca nemmeno il ferro in gergo si direbbe “air ball”, il supplementare che sfuma così con Bovolenta l’autore della conclusione ad alzare la mano verso la propria panchina, battendosi il petto per chiedere scusa.

Il B.C. Jesolo vola, nonostante il – 9 (34-43) a 1’38” dalla terza sirena e l’infortunio al suo play Ruffo alla caviglia sinistra. «Mancano ancora dieci minuti», urla coach Massimo Guerra dalla panchina quando il suo quintetto rientra sul parquet per l’ultimo quarto rinfrancato dal canestro di Delle Monache al 30’ del – 7 (36-43). Ruffo si fa male dopo 1’50” dell’ultimo quarto, allora subito dentro Ambrosin come play a tutto tondo. Doveva essere la svolta a favore di Caorle, ma i conti quando gioca la squadra di Guerra li si fanno sempre e solo con la difesa. Nicola e Matteo Maestrello, sono i fratelli con il cerchiello che con i capelli tagliati uguali, sembrano gemelli se non fosse che Matteo ha 14 anni in più di Nicola. I Maestrello segnano i canestri della rimonta, Nicola quelli del 40-43 e il sorpasso del 44-43 a 5’50” dalla fine, Matteo quelli del -1 (42-43) e del +5 nel finale (51-46). In mezzo c’è la tripla di Ambrosin (49-45) ma tanta difesa, perché Caorle rompe il digiuno con la retina con Dalovic a 4’20” dalla fine (45-46).

E dopo gli errori ripetuti di Rubin e Cresnar dalla distanza, Bovolenta mette la tripla della speranza (51-49) a 18” dalla fine. Prima dell’”air ball” di Bovolenta il punto su due liberi di Nicola Maestrello che vale la vittoria. Caorle è una gran bella squadra, Markovic è uno spettacolo vederlo giocare, cresciuto a pane e basket. E Bovolenta è un play che corre, imposta e sa anche segnare.

Derby punto a punto ma guai a guardare le percentuali al tiro a fine gara, quando la partita è maschia, meglio gustarsi i muscoli di Cresnar contro quelli di Mbaye e Delle Monache. E anche il talento di Markovic, Matteo Maestrello e di Lorenzo Ambrosin, il giocatore che tutti vorrebbero avere.

Thomas Maschietto

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