Jesolo, un’ estate al mare con “C’è solo un capitano”

Ultimi giorni dell’avventura italiana per il Sydney guidato dall’asso trevigiano Non solo calcio, giornate indimenticabili per tutti i tifosi e anche per il campione

JESOLO. Per i fondamentalisti delpieriani sarà una estate indimenticabile. Il campione che esce allo scoperto e finalmente si mischia in mezzo alla gente. Un rito che Alessandro Del Piero ha capito e interpretato benissimo, in virtù della sua innata gentilezza e disponiblità e anche di accordi precisi. Forse mai come in questa estate la gente ha dimostrato di voler bene a Del Piero. Campione del calcio italiano, non solo della Juventus. Normalmente chi non è juventino guarda di traverso il giocatore che veste di bianconero, ma con lui questo non succede: Del Piero prende l’applauso anche dagli interisti, dai milanisti, da tutti, veneziani e mestrini compresi. Sta qui la sua grandezza.

L’operazione Jesolo - che pur ha fatto arrabbiare una parte di sportivi locali nel momento in cui la prima squadra della città rinuncia ad iscriversi al campionato di Serie D - è riuscita in pieno. Immagini di Jesolo diffuse non solo in Australia ma in tutto il mondo, turisticamente quasi un Mondiale vinto. C’è stato un investimento, c’è e ci sarà sicuramente un ritorno. L’evento è ideato dalle persone, poi lo fa la televisione. L’organizzazione che funziona come un orologio svizzero, se c’è gente che dice davanti a tutti come ci possa stare il biglietto per assistere agli allenamenti, 5 euro, più altrettanti per il parcheggio sul piazzale, possiamo riflettere quanto vogliamo, ma non dire che è stato un flop. Estate indimenticabile anche per lui, il campione. Ben diversa da quella dell’anno scorso, nella quale esaurito lo slancio dell’incredibile festa d’addio (Juve-Atalanta) Del Piero si è reso conto che la porta della società bianconera restava per lui veramente sbarrata. Eppure, mai una parola storta, un accenno di polemica, il classico sassolino da togliersi. Un signore, Del Piero.

E allora via alla festa, che è qui a Jesolo. Il contatto vicinissimo con la gente, l’abbraccio quasi soffocante. Dopo tante estati al mare del passato, vissute sulle note di lambade o macarene, vamos alla playa o dammi tre parole, il 2013 jesolano ci tambureggia la testa con “c’è solo un capitano”, che non andrà in hit parade ma non è risparmiata da nessuno, al “Picchi” come in via Bafile o in piazza Aurora. Del Piero che non dimentica le sue estati jesolane da adolescente, ricorderà anche questa, con il piccolo Tobia (maglia del Sydney n. 10) che gli saltella attorno felice, i compagni di squadra che lo guardano increduli e orgogliosi di poter dire “è uno dei nostri”, con la città di Jesolo che lo fa suo dedicandogli un pezzo di Lungomare, come ha fatto con i grandi di altri campi, da Alberto Sordi a Sophia Loren e altre celebrità. Con Del Piero trionfa l’immagine pulita. Adesso si spengono i riflettori jesolani, si torna dall’altra parte del mondo, per un calcio che non vale il nostro. La ricorderemo anche noi questa estate, con il giro in “delpieromobile”. Roba che tra sorrisi e saluti ci scappi anche una benedizione. (c.cr.)

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