Italia-Cina, accademia per il kung fu
MIRA. «Il sogno di costruire un’accademia unica, un ponte di costante scambio tra il Centro Internazionale Tigre Bianca italiano (sede a Mirano) e l’accademia Song Yang Shaolin Wushu cinese è diventato realtà». Parole di Pietro Biasucci, maestro mirese di Shaolin, dopo il suo ultimo viaggio a Dengfeng (Cina) nel quale ha accompagnato tredici atleti italiani. L'obiettivo del viaggio era continuare a mantenere attivo il rapporto di collaborazione creato da Biasucci con i monaci cinesi, maestri di arti marziali, e costruito in quindici anni di scambi costanti Italia-Cina. «Fin dal primo giorno» spiega Biasucci, «il clima instaurato è stato di rispetto, duro lavoro nella pratica del kung fu e armonia».
Biasucci ha consegnato copia del suo libro «L’eredità dell’Arhat - Alla fonte del Kung Fu Shaolin” al maestro Wang Zhi Qiang, al monaco Shaolin Shi De Li ed a Wang Wei Qiang che sono citati del volume.
«Al termine della permanenza, in onore del gruppo italiano» prosegue Biasucci, «l’accademia Song Yang diretta dal monaco civile Wang Wei Qiang ha organizzato una grande esibizione alla quale hanno partecipato monaci e maestri di kung fu provenienti da tutta la Cina. In particolare merita menzione la presenza del monaco buddista Shaolin Shi De Li e una delegazione della scuola del gran maestro di Wing Chun, Liang Man Zhi, proveniente dalla città di Foshan, nel sud della Cina».
L’esibizione ha coinvolto anche gli atleti italiani Enrico Rizzi, oro ai campionati mondiali in Cina nel 2014, e Carolina Mossuto. A chiudere lo spettacolo l’esibizione doppia di Tai Ji Quan dei maestri Pietro Biasucci e Wang Wei Qiang. Tutti i rappresentanti della delegazione italiana hanno ricevuto un diploma di partecipazione e una calligrafia eseguita dal monaco Shi De Li.
Giacomo Piran
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