Italia argento nel fioretto a squadre
MESTRE. Primo podio a squadre in Coppa del Mondo per Erica Cipressa. La fiorettista veneziana si è classificata al secondo posto ieri a Tauber, dopo una gara in cui l’Italia ha ceduto solo alla Russia. Il quartetto azzurro era composto anche da Arianna Errigo, Alice Volpi e Camilla Mancini.
Una prova iniziata con il successo nel tabellone a 16 contro l’Ucraina per 45-23, e seguito da quello nei quarti di finale sul Giappone per 45-41. In semifinale è toccata la Francia, battuta nettamente per 45-34, aprendo le porte alla sfida decisiva contro le russe.
Queste ultime arrivavano dai successi su Ungheria (45-22) e Stati Uniti (45-37), condotte come sempre magistralmente dalla numero uno del ranking mondiale, Inna Deriglazova, vincitrice sabato anche della ennesima prova individuale.
Le azzurre hanno lottato ma contro questa Russia è davvero difficile, tanto che è arrivata la sconfitta 45-36. E con l’Italia per la terza volta quest’anno sul secondo gradino del podio dopo Cancun e Katowice.
Ma questo risultato è valso il primo podio in Coppa del Mondo a squadre per Erica Cipressa, inserita ieri in formazione dal ct Andrea Cipressa in virtù dei buoni risultati ottenuti negli ultimi mesi.
Va infatti ricordato il secondo posto individuale ad Algeri, sempre in Coppa del Mondo, a inizio anno. Ed ecco che la giovane veneziana non si è fatta pregare, ha supportato la squadra come meglio poteva, riscattandosi del quinto posto ai recenti Europei Under 23 di Yerevan, ma soprattutto della prestazione sottotono nell’individuale di sabato sempre a Tauber.
«Mi hanno chiesto se fossi nervosa prima della gara», racconta dalla Germania Erica Cipressa, «in realtà ero contenta di fare parte di questa squadra. Rispetto alle ultime due gare non pensavo di meritarmi questa chiamata, però ci stava per l’annata nel suo complesso. Per essere l’esordio in squadra pensavo anche di restare in panchina, invece con Ucraina e Giappone ho potuto dare il mio contributo, e poi anche in semifinale con la Francia. Questa medaglia la sento quindi mia, non ho fatto solo la spettatrice».
«È stato bello, peccato per la finale perché credo che l’Italia sia più forte, ma le russe riescono a essere molto più concentrate, e anche un pizzico di fortuna stavolta ha fatto la differenza».
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