«Io, finalmente padrone di un “pezzettino” di Milan»

Un avvocato di San Donà supertifoso rossonero dopo un lungo iter ha acquistato una piccola quota del club «Vi racconto come ho fatto» 

SAN DONà. Tifoso rossonero “Gold” di San Donà realizza il sogno di diventare proprietario di una piccola quota del Milan. Desiderio coltivato fin dall’adolescenza quello dell’avvocato Igor Zornetta, 51 anni sposato, due figli. Un sogno coltivato fin da piccolo, e realizzato pochi giorni fa: l’entrata nella società del Milan. Poco prima della nascita di altri due figli, gemelli, fra due mesi. «E saranno anche loro milanisti doc» promette Zornetta sorridendo «pronti a girare il mondo con mamma, papà e fratelli divertendosi al seguito rossonero. Il Milan non è quotato in borsa» spiega «quindi diventare “proprietario”, seppure in minima parte, è stata un’impresa ai limiti dell’impossibile che ha richiesto costanza, pazienza e molta diplomazia. Un vero e proprio premio all’ostinazione di 50 sfegatati milanisti sognatori». Missione compiuta, comunque. «L’iter è partito tre anni fa dalle trattative per la cessione del Milan prima ipotizzata a russi, poi ad arabi, fino all’effettiva vendita ai cinesi. L’idea era nata in quel periodo su Twitter dalla proposta di creare una sorta di cartello di professionisti pronti a collaborare nella cessione con la proprietà di Berlusconi che allora deteneva il 99, 7%. Proprio in questo contesto come tifosi puntavamo ad acquisire quote inoptate dai nuovi proprietari cinesi. Le quote sono state acquisite in prima battuta dall’associazione di tifosi rossoneri Milanisti 1899» spiega l’avvocato Zornetta «poi con altri 49 tifosi Gold sono diventato socio fondatore di Radio Rossonera, podcast che ora raggiunge numeri ragguardevoli di ascolto su piattaforma Spreaker. Per giungere all’agognato acquisto di 100 euro di proprietà del Milan, l’associazione Milanisti 1999 aveva dapprima accolto la proposta di noi soci Gold di intestarci le azioni inoptate. Per diventare azionisti del Milan» aggiunge «occorreva però l’accettazione dei singoli nominativi da parte del socio principale, fondo Elliott, vagliando la storia professionale e da tifoso. Così ho allegato il mio curriculum di viaggiatore rossonero con foto, abbonamenti e biglietti delle partite a cui ho assistito in Italia e nel mondo, tra cui Tokio per la finale intercontinentale, Manchester, Istanbul, Atene, per finali di Champions e tante altre». «La quota acquistata da ognuno di noi» conclude «è pressoché simbolica, visto che tutti 50 rappresentiamo lo 0, 07% delle azioni del Milan. Quel che conta è l’essere ammessi a pieno titolo nel Cda con possibilità di partecipare alle assemblee, intervenire, sottoporre questioni, discutere i bilanci». —

Francesco Macaluso

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