Insulti razzista di un genitore, sospesa la partita degli esordienti
CONA. Prima l’incitamento ai propri figli a praticare un gioco «pesante» sugli avversari. Poi quell’insulto, che all’orecchio dell’arbitro è suonato come inequivocabilmente razzista. I campi da gioco del settore giovanile sono stati teatro dell’ennesimo episodio deprecabile, con protagonisti alcuni genitori.
È accaduto durante la gara tra il Pegolotte e i padovani del Cartura del 10 novembre, valida per il Torneo d’Autunno della categoria Esordienti misti, che comprende atleti di 11 e 12 anni. A macchiarsi del comportamento poco consono, come emerge dal provvedimento del giudice sportivo, sono stati alcuni sostenitori del Cartura, identificati come genitori. Vittima dell’epiteto a sfondo razziale un ragazzino straniero del Pegolotte.
Il Cartura si è visto infliggere la sconfitta per 0-3 a tavolino, oltre a un’ammenda di 50 euro per responsabilità oggettiva, perché «i propri sostenitori (genitori) incitavano i giocatori a praticare un gioco pesante, pronunciando anche un volgare insulto razzista a un giocatore della squadra avversaria». Fino al 5 dicembre è stato squalificato anche un dirigente del Cartura, Fabio Marchetti, «per non essersi adoperato nel far cessare il grave comportamento dei propri sostenitori».
La gara è stata sospesa dall’arbitro (che in queste categorie è un dirigente di casa, ndr) prima dell’inizio del terzo tempo. Va ricordato che negli Esordienti sono previsti tre tempi da 20 minuti, che si configurano come partite a sé. Secondo quanto ricostruito dal racconto dei dirigenti del Pegolotte, già nei primi due tempi un paio di ragazzini di casa, compreso il giocatore straniero, erano stati in qualche modo presi di mira da alcuni genitori in tribuna, che incitavano i loro figli a un gioco «pesante» nei confronti degli avversari.
Ma è prima del terzo tempo che la situazione è andata degenerando, quando alcuni genitori ospiti si sono avvicinati a bordo campo, forse per seguire più da vicino la gara. È a questo punto che risulta sia stato proferito l’insulto razzista da parte di un genitore, poi calmato da un dirigente di casa e accompagnato in tribuna. Per il Pegolotte la vicenda è chiusa, dopo il chiarimento telefonico intervenuto tra i due presidenti.
«Tutte queste cose sono state chiarite con la società avversaria, che ci ha recapitato le scuse», spiegano dalla dirigenza del Pegolotte, «con il Cartura abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, Alla federazione abbiamo dovuto solo inviare il referto, motivando l’assenza del terzo tempo». Ed è a questo punto che sono partiti gli accertamenti federali.
La posizione del Cartura: «Giudice e Federazione fanno il loro lavoro ma ci dispiace davvero che emerga un’immagine della nostra società e molto diversa dalla realtà». Così si difende Paolo Lunardi, responsabile del settore giovanile del Cartura. «Le offese a cui si fa riferimento sono stati semplicemente dei commenti energici di alcuni genitori – che dovrebbero comunque intervenire sempre e solo per sostenere e non per denigrare - ai danni di un giocatore che stava giocando in modo troppo sanguigno».
Sfoghi di genitori preoccupati per l’incolumità del figlio. «Non era peraltro un’offesa razzista, ma evidentemente fa comodo etichettare sempre come “cori razzisti”» chiude Lunardi «Il referto arbitrale che abbiamo firmato, a essere precisi, non segnalava alcun intervento molesto dei genitori. Non faremo ricorso, ma dispiace che si monti il caso per niente». Il match si chiude con la vittoria del Cartura, ma i tre punti sono svaniti ieri con il bollettino del giudice sportivo. E, così,è arrivata la sconfitta per 3-0.
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