Incubo Venezia con l’Hellas: dal 3 a 0 alla sconfitta sotto di 4 reti

Clamorosa rimonta del Verona che espugna il Penzo

Alessandro Ragazzo
L'esultanza dopo il terzo gol
L'esultanza dopo il terzo gol

VENEZIA. Il bello e il brutto del calcio in meno di due ore. Dipende da come la si vede. Alzi la mano chi avrebbe pensato all’intervallo che il Venezia, avanti 3-0, non avrebbe vinto questa partita? Oppure, leggendola dalla parte scaligera, chi avrebbe scommesso un centesimo che avrebbe vinto una partita praticamente persa? Ebbene, è successo questo, con l’Hellas che sbanca il Penzo per 4-3 e fa sprofondare i lagunari.

E dopo lo 0-2 contro l’Inter e il 4-0 di Bergamo, questa non è la medicina giusta per rialzarsi. Leggendo le formazioni, si notano subito delle sorprese: fuori Busio per il Venezia, Tudor deve rinunciare a Barák e Gunter. Non ci annoia di certo sin dalle prime battute, non fosse altro perché prima Romero nega il gol a Caprari (3’), poi Zanetti deve subito spendere un cambio perché Okereke ha problemi fisici e Johnsen deve già entrare in campo (7’). Finita? Macchè, perché nell’inizio scoppiettante non poteva mancare il gol, giunto al 12’ con Ceccaroni; cross di Aramu, sponda di testa di Herny e per il capitano arancioneroverde è un gioco da ragazzi mettere dentro.

Della serie lo spettacolo continua, al 19’ arriva il raddoppio del Venezia; contropiede fulmineo di Johnsen, assist perfetto per Crnigoj che appoggia in fondo al sacco facile-facile. Gli arancioneroverdi sono in trance agonistica, il Verona pare essere un pugile suonato, come dimostra la frittata confezionata da Dawidowicz e Montipò, Herny non si commuove e infila il 3-0. A tempesta ormai in corso, alla mezz’ora Tudor mette fuori Casale e inserisce Magnani. La reazione gialloblu è una punizione dal limite di Veloso ma Romero è super. Magnani deve spendere un fallo, poi ammonito, sul lanciato Molinaro e ci vuole sono la fine del primo tempo fischiato da Prontera per placare il ciclone-Venezia. Il Verona deve scuotersi ed Herny è sfortunato da azione d’angolo a toccare la sfera di testa e ingannare Romero: 3-1.

Adesso è tutta un’altra gara e al 17’, dopo un colpo di testa di Faraoni, Ceccaroni colpisce di mano per evitare il gol, l’arbitro fischia il rigore e sventola il rosso al capitano. Caprari dal dischetto non sbaglia. Zanetti cambia l’assetto della squadra, Svoboda sbaglia un passaggio in uscita, ne approfitta Simeone e fa 3-3. Incredibile come la partita sia cambiata in un amen. Johnsen avrebbe l’opportunità di riportare in avanti il Venezia ma anziché battere di sinistro prova a spostarsi la palla sul destro e perde l’attimo. Ormai gli arancioneroverdi non ci sono più e Simeone sigla il sorpasso con un gran gol dalla distanza. Anche in questo caso, brutta lettura di Svoboda e ora il Verona è avanti 4-3. Chi l’avrebbe detto? E all’orizzonte c’è la Juve.

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