Il San Donà subisce e il Petrarca passa

Trofeo Eccellenza. I biancocelesti pressati dai “tuttineri” perdono lucidità allo scadere incassando anche una meta tecnica
Di Gianluca Galzerano

Al termine di un'altalena spalmata fino a 5' dalla fine, il Petrarca porta a casa il derby del Trofeo Eccellenza. Prime fasi, il possesso è padovano, con variazioni continue dell'asse d'attacco. La pressione sulla difesa è notevole e al 5' c’è la marcatura dell'estremo Capraro. Marcato non converte, 0 a 5. La Lafert è un laboratorio a cielo aperto e lo dimostra costruendo un rugby poco fluido: il primo affaccio nei 22 patavini è però quello buono, con la mischia chiusa velenosa all'ingaggio. Padova subisce la spinta, sulla linea Bacchin si sgancia e trova la meta poi trasformata da Dotta. Il vantaggio è però effimero: al calcio di rinvio la palla è riconquistata dagli avanti in maglia nera, che liberano Francescato furbo ad annusare il corridoio giusto su cui si infila per la seconda marcatura. Al 31' Cincotto se la sente e centra i pali da 47 metri. Poi le terze biancocelesti commettono fallo sui trenta metri, Marcato questa volta non sbaglia.

Ripresa con le mischie protagoniste, ma l'arbitro valuta Vento falloso: giallo. La Lafert ne approfitta e al 4' Barbieri finalizza scivolando come un gatto sotto il placcaggio di Rossi per la meta del 17 a 13. La gara è aperta: al 12' Marcato calibra l'ennesimo cross-kick per Trotta, che raccoglie e si libera di forza per il nuovo vantaggio. L'apertura padovana è protagonista anche 3' dopo, quando entra in un raggruppamento e si vede sventolare in faccia un giallo.

Ultimo quarto: da palla recuperata in situazione confusa dopo una rimessa laterale al 24' Gianmarco Vian è il più lesto di tutti e marca il nuovo vantaggio. La programmata girandola dei cambi è vorticosa e costa caro ai padroni di casa: Padova ci crede e al 28' spedisce a bersaglio il neo-entrato Curtolo, che di forza penetra tra le guardie schiacciando sotto i pali per il contro-sorpasso. Ultimi 5': San Donà prova ma non trova varchi, Padova gestisce il cronometro con maggiore lucidità e allo scadere trova i punti decisivi con Zago, che si stacca dal drive e galoppa a ginocchia alte per 40 metri trovando la meta del 34 a 24. La Lafert sbraca mentalmente e al 5' di recupero si becca la meta tecnica che fissa lo score sul 41 a 24.

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