Il San Donà pesca il jolly È la seconda linea Stander
SAN DONÀ
Nessuna chiusura delle frontiere per il nuovo corso neozelandese della Lafert: coach Craig Green ha infatti dato l’ok per l’ultimo acquisto, condividendo con il d. s. Dartora la scelta di mantenere l’asse sudafricano dopo le esperienze con Erasmus, Wessels, Bauer e Van Vuren che ormai da anni caratterizzano il mercato della squadra tra gli avanti.
Il jolly pescato è quello di Jan Hendrik Stander, seconda linea classe’93 di 198 cm per 116 kg, attualmente impegnato in Currie Cup con i Pumas, dopo essersi messo in evidenza con la sua Nazionake al Mondiale Junior del 2013. Il giocatore raggiungerà la squadra l’1 settembre, anticipando la rescissione dell’ingaggio con il suo attuale team per partecipare all’ultima fase di preparazione. Preparazione saldamente nelle mani di Serena Chiavaroli, responsabile del condizionamento fisico confermatissima dopo l’ottima stagione passata: «Felice di essere ancora qui, e dopo una serie di campionati in costante crescita, l’obiettivo è di mantenere il trend puntando sempre ad obiettivi importanti».
Dopo il trofeo Eccellenza andato in bacheca e i playoff sfumati sul filo di lana, chiaro che quest’anno si torna a puntare sulle semifinali: «Di questo non parlo, il mio compito è mantenere alto lo standard fisico dei ragazzi per tutta la stagione, arrivando alle fasi decisive al massimo del loro potenziale», prosegue Chiavaroli, cercata da mezzo Top 12 e già impegnata con un part-time alla Benetton Treviso.
«Con questa settimana si chiude la prima fase del programma elaborato assieme a Craig Green, un professionista che sto imparando a conoscere ma con il quale posso già dire quanto sia facile e stimolante lavorare malgrado il peso del suo carisma e della sua storia rugbistica». Del resto, un campione del mondo, considerato tra i migliori interpreti del suo ruolo nella storia degli All Blacks non è di certo uno qualunque...
«Sì, ma la prima volta che l’ho incontrato stava sistemando le borracce per i giocatori, e questo mi ha immediatamente fatto capire quanta umiltà potesse esserci in tutto quel talento. Il suo modo di rendere semplici spiegazioni in realtà molto complesse nell’impostazione del suo gioco lo conferma, sono certa sarà un ottimo allenatore per questo club».
Due settimane di condizionamento generale, poi un lavoro più specifico per i vari ruoli: «Il gruppo è eterogeneo, per caratteristiche e per fasce di età, differenziare carichi e obiettivi atletici è uno degli aspetti per cui considero la mia professione cosi affascinante, anche se non facile» , spiega. A Ferragosto solo tre giorni di stacco, per il resto sotto a sudare: «La stagione sarà lunga e il gruppo va costruito adesso, in campo e con momenti di team building vero e proprio, tipo quello che abbiamo fatto lo scorso weekend sul Monte Grappa, un’esperienza bellissima che spero ripeteremo». —
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