Il piacere della festa e le lacrime per Fabeo. A casa è sceso di sella
MARTELLAGO. Potere del Giro. Più una gara è stata una grande festa, dove ci si è trovati, visti e rivisti, mangiato e bevuto assieme. Poi la giornata era l’ideale per metter su costicine e salsicce dunque tanto valeva approfittarne.
La festa. Il centro di Martellago si è riempito sin da mezzodì con famiglie e appassionati. E si è riempita in fretta pure via Canove, dove abitano i genitori di Paolo “Fabeo” Simion, Ivano e Vally, tanto da organizzare sopressa, vino e quanto altro serviva per trascorrere le ore precedenti (e successive) al passaggio dell’idolo di casa, avvenuto alle 15. 29. Poi la campagna ha fatto il resto, dove è stata allestita una tenda per mangiare a raccontarsela in compagnia. Tante le bandiere e i palloncini rosa hanno colorato via Roma, via Castellana e via Canove, con la scritta “Fabeo” a essere la più gettonata. Decine gli uomini a presidiare il centro tra polizia locale, polizia, protezione civile, carabinieri. Non si sono segnalati problemi alla viabilità, tutto ha funzionato a dovere.
Il pre-giro. «L’attesa del piacere è essa stessa il piacere» diceva il filosofo tedesco Gotthold Ephraim Lessing e qui lo hanno preso alla lettera, tra code in piazza Bertati per un panino, una birra e osservare nel maxischermo l’avanzare della tappa da Ferrara a Nervesa della Battaglia. L’uomo più atteso era Simion, velocista della Bardiani Csf: chi indossava le magliette del fans club, chi il cappellino, chi ancora sventolava la bandiera tricolore, chi si era accomodato davanti alla chiesa portandosi la sedia da casa per godersi lo spettacolo. Alle 13. 30 è arrivata la carovana del Giro, con camion, auto e belle ragazze. Per un quarto d’ora, via Castellana è stata trasformata in una piccola discoteca. Suggestivo il ricordo del ciclista salese Antonio “Toni” Bevilacqua davanti al monumento in suo ricordo a pochi passi dall’auditorium San Salvatore.
Tutti da Simion. Il tifo più caldo era in via Canove, fuori dai cancelli della casa del ciclista, presa d’assalto già da tarda mattina. Sono arrivati a decine tra parenti, amici, gli ex allenatori Andrea Cecili e Narciso Basso della Libertas Scorzè, e la fidanzata mestrina Beatrice Richieri. L’emozione era palpabile, le facce erano quelle di chi viveva una gioia immensa, inimmaginabile.
«Non ho mai visto così tante volte il nome Fabeo in giro per il centro», dice papà Ivano, «ma sono soddisfazioni». Commossa anche la mamma Vally, con tanto di maglietta dedicata al figlio, mentre Beatrice aveva sentito poche ore prima il suo Paolo.
Che è arrivato con il gruppo, è sceso dalla bici, ha abbracciato e ringraziato i genitori e Beatrice, prima di risalire in bici. «Vado avanti», ha detto, «perché gli altri scappano». Oggi i tifosi di Simion saranno sullo Zoncolan per incitarlo e domani faranno altrettanto a Sappada. La festa non vuole proprio finire.
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